Il nostro viaggio alla ricerca dei migliori prodotti siciliani ci porta oggi a conoscere meglio una varietà di fico d’India davvero particolare, a partire dal nome: Bastarduna. La storia dei fichi d’India affonda le radici del passato e arriva da molto lontano, dal Messico per essere precisi. Pensate che, in origine, li si utilizzava come barriera naturale per segnare i confini delle proprietà. Con il tempo, ha iniziato ad essere apprezzata anche la bontà dei loro frutti e, oggi, sono diventati un simbolo e un’eccellenza della Sicilia. Impossibile immaginare il nostro paesaggio privo delle “pale” spinose e dei frutti colorati.
I Bastardoni sono tipici del territorio Trapanese, soprattutto Calatafimi. Si tratta di fichi d’India tardivi, che si raccolgono in autunno. Un dolce modo per passare dall’estate ai primi freddi. La loro particolarità sta nella “scozzolatura” (infatti si chiamano anche “Scuzzulati“). In pratica si forza la caduta dei frutti nati dalla prima fioritura. In questo modo si sollecita una seconda fioritura, con una conseguente nascita dei secondi frutti. Questi sono più grandi, più dolci e più succosi. È una particolarità tutta siciliana quella di trovare un frutto così ricco e succoso anche nel corso delle stagioni piovose.
Le proprietà dei Bastarduna sono tante. Sono ricchi di sali minerali, amminoacidi e vitamine. Possiedono calcio, ferro, vitamina A e vitamina C, quindi sono un prezioso alleato per affrontare con energia il cambio di stagione. Migliorano le difese dell’organismo e aiutano il benessere di unghie e capelli. Quando si mangiano i fichi d’India, bisogna fare attenzione a non esagerare, poiché possono essere astringenti. Occhio, inoltre, al modo in cui li sbuccia: non toccate la buccia con le mani, poiché vi sono numerose spine! Se ne avete la possibilità, assaggiatene il rosolio: è davvero eccezionale.