"Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l'altro": il riferimento di questa affermazione è Papa Luciani, Giovanni Paolo I, che governò la Chiesa soltanto per 33 giorni e la frase choc sarebbe stata pronunciata dal vescono di Ferrara, Luigi Negri. Il Fatto Quotidiano ha riportato due dialoghi, avvenuti il 28 ottobre scorso, il primo tra lui e il suo segretario, il secondo al telefono, con Renato Farina. L'oggetto sono le recenti nomine dei vescovi a Bologna e Palermo: Matteo Zuppi e Corrado Lorefice.
In una delle conversazioni del 28 ottobre, avvenuta su un treno Frecciarossa, secondo la ricostruzione Negri avrebbe commentato le nomine di Palermo e Bologna dicendo "Dopo queste nomine posso diventare Papa anch'io", aggiungendo che "sono avvenute nel più assoluto disprezzo di tutte le regole. La nomina a Bologna è incredibile. A Caffarra (vescono di Bologna predecessore di Zuppi, ndr) ho promesso che farò vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi): a ogni incontro non gliene farò passare una. L'altra nomina, quella di Palermo, è ancora più grave. Questo (Lorefice) ha scritto un libro sui poveri – che ne sa lui dei poveri".
Il giornalista e scrittore Renato Farina ha smentito quanto riportato dalla stampa: "Smentisco nel modo più risoluto. Tutto. Negri non ha mai pronunciato nelle telefonate che ho avuto con lui nel corso degli anni parole irrispettose contro il Papa, qualsiasi Papa, né contro un vescovo, qualsiasi vescovo di Santa Madre Chiesa, per usare una sua ricorrente espressione".
In un messaggio alla diocesi, monsignor Luigi Negri ha dichiarato:
"Anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale perché – nell'incremento della comunione reciproca e rimettendomi al suo consiglio, che per me è l'unico legittimo – possa camminare spedito verso il compimento della fede". L'incontro "che spero che il Santo Padre vorrà concedermi, lo considero come il gesto di inizio del pellegrinaggio della nostra Chiesa particolare a Pietro, nell'anno straordinario della Misericordia".
"Se a causa di quanto è accaduto – scrive ancora il vescovo – si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti. Questa è la mia professione di fede, di obbedienza e di Verità. Tale la sento davanti a voi e al nostro comune Signore e la professo con sicurezza assoluta perché, come diceva Alessandro Manzoni, 'Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande".
Fonte: Repubblica