Catania

Best in Sicily 2024, cala il sipario sulla XIV edizione: gli interventi e i premiati

Sono 16 le stelle siciliane dell’enogastronomia e dell’ospitalità che hanno brillato sul palco del
Teatro Bellini di Catania per la XIV edizione del premio ideato da Cronache di Gusto.

Best in Sicily, buona la quattordicesima!

Il premio Best in Sicily da ben 14 anni valorizza la realtà turistica ed enogastronomica tutta, dai ristoranti ai produttori, dalle cantine agli alberghi, e che deve il proprio prestigio al fatto di essere attribuito da
una redazione storica, composta da giornalisti esperti del settore che, anno dopo anno, vagliano e
selezionano le varie categorie. La cerimonia, presentata da Betty Senatore, speaker di radio
Capital, insieme al direttore di Cronache di Gusto, Fabrizio Carrera, ha visto scorrere e
alternarsi ai riconoscimenti, intensi momenti di riflessione.

Vincenzo Russo e la polivalenza semantica

Ad aprire la serata Vincenzo Russo, professore di Neuromarketing all’Università Iulm di
Milano.
Russo ha parlato della potenza delle parole e della frequente frattura fra il significato di
queste e le cose. “La polivalenza semantica – ha detto – viene usata sempre più spesso per
esprimere l’opposto di ciò che dovrebbe”.

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Aldo Cazzullo: “L’Italia ha un debito con la Sicilia”

E poi Aldo Cazzullo, vice direttore del Corriere della Sera – intervenuto in video – ha parlato del
ruolo centrale e storico della Sicilia nel Mediterraneo. Di quanto gli italiani di ogni regione si
assomiglino molto più di quanto essi stessi pensino. “L’Italia – ha detto – è come una mamma, solo
noi possiamo criticarla. Tutti gli italiani – ha aggiunto – hanno un grande debito con i siciliani, un
debito artistico e culturale”. Infine, il giornalista ha rivolto un pensiero ai siciliani che hanno dato la
vita per combattere la mafia.

Oscar Farinetti : “La Sicilia che ci piace”

E ancora Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e imprenditore di tante cantine e aziende
agroalimentari. Ha parlato della “Sicilia che piace”, dell’unicità, della bellezza e della ricchezza
dell’Isola, del patrimonio umano, culturale e ambientale, non sufficientemente valorizzato. “Perché
– ha detto- molti siciliani si sopravvalutano e altri si sottovalutano”.

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Il futuro in 10 mosse

E allora come affrontare il futuro? Ricordando le 10 mosse consigliate nel suo ultimo libro. E cioè: “Saper gestire l’imperfezione; individuare le priorità; pensare locale e agire globale; saper narrare; dal dovere alla
bellezza; non arrendersi mai; copiare; saper cambiare; coraggio, ottimismo, fiducia”. Utile
l’ispirazione ai grandi del passato, su tutti Leonardo da Vinci. Le fondamenta del giusto approccio
al futuro in una citazione del genio rinascimentale: “Godo in sovrappiù a provarci che a farcela”.
Leonardo ha lasciato notoriamente tante opere incompiute e ha detto Farinetti: “Il bravo
imprenditore sbaglia almeno 6 mosse su 10, perché bisogna saper gestire l’imperfezione e farne
tesoro”.

Assessore Sammartino: “Sicilia modello virtuoso”

Ha concluso la serata l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino che ha parlato
dell’orgoglio e del sacrificio di tanti siciliani impegnati nel settore agroalimentare, pilastro
dell’economia della regione, che hanno portato la Sicilia ad essere modello virtuoso.

I Best in Sicily 2024

Ecco i riconoscimenti e le relative motivazioni decretati dalla redazione di Cronache di Gusto:
Migliore produttore di Olio: Vincenzo Signorelli. “Coltivare gli ulivi con sapienza e scrupolo e
trasformare le olive in una spremuta verde, buonissima e salutare”.
Miglior produttore di vino: Renato, Sebastiano e Giuseppina De Bartoli. “In questa cantina
passato e presente, tradizione e innovazione, si intrecciano in una sfida senza tempo dai magnifici
risultati”.
Miglior Birrificio Artigianale: 24 Baroni. “Dal cuore della Sicilia più profonda ecco un’impresa
che sa di freschezza, passione, intraprendenza”.
Miglior produttore di Formaggio: Tiziana Buemi. “Tra i monti che guardano le Eolie, il tempo,
l’esperienza e le mani realizzano una forma del sapore unico e ricco di storia”.
Migliore azienda conserviera: Rinascita. “Per quanto si tratti di pelati o di una semplice salsa
nelle loro etichette è scritto un ingrediente, uno solo: pomodoro siccagno”.
Migliore azienda conserviera: Castrovinci – Mari d’Amuri. “La tradizione che diventa impresa.
La storia che si fa presente. Una famiglia che custodisce il piacere della scoperta golosa”.
Migliore fornaio: Natale Laganà. “È infarinato di esperienza e passione, pazienza e rispetto.
Grazie a questi ingredienti ci offre delizie quotidiane tutte da mangiare”.
Migliore Trattoria: Casu. “La ricerca incessante di cibo appagante e gustoso. La capacità di
accogliere i clienti in una osteria moderna e confortevole”.
Migliore Pasticceria: Délices à Emporter. “L’amore per la Francia, il cuore e la testa a Catania.
Ed ecco brioche, tarte tatin, charlotte, croissant… e l’assaggiar m’è dolce in questo mar…”.
Migliore pastificio artigianale: Piazza. “Le giuste pratiche unite al grano migliore, e poi la storia e
l’acqua buona. Ed è da questa miscela che nasce la materia prima per primi gustosi”.
Migliore albergo: Q92. “L’accoglienza confortevole, luminosa ed elegante curata in ogni dettaglio
in una città barocca di folgorante bellezza”.
Migliore pizzeria: Archestrato di Gela. “Tra farine e maturazioni magistrali, sperimentazioni e
topping strepitosi qui si recita ogni sera uno spettacolo imperdibile per golosi impenitenti”.
Migliore pizzeria: Saccharum. “Tecnica, competenza, leccornie per magnifici affreschi su dischi
di farina: a ogni colore un grande sapore, un tocco qui, un tocco lì e la pizza è servita”.
Migliore Ristorante: Il Principe di Belludìa. “La bellezza del luogo prepara l’animo a qualcosa di
buono. La tavola, i piatti, il servizio: tutto vibra, tutto luccica e ogni aspettativa è soddisfatta”.
Premio speciale Migliore Hotel Manager: Umberto Trani. “Un albergo, due ristoranti stellati…
ed è subito record. A crederci davvero talvolta l’impossibile si realizza”.
Premio speciale alla carriera a Salvo e Vito La Rosa: “Da ben 55 anni deliziano i palati di tutti
coloro che vogliono mangiare bene senza fronzoli. Un grande classico che va oltre le mode”.

Manuela Zanni