È morto stamattina a Palermo Biagio Conte, 59 anni, missionario laico protagonista di numerose battaglie in difesa dei poveri e degli indigenti a Palermo dove nel 1993 aveva fondato la Missione Speranza e Carità. Da tempo era gravemente malato.
“La scomparsa di Biagio Conte lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere. Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità. È con questo spirito di che l’amministrazione e la nostra comunità devono a stare vicini alla Missione Speranza e carità che continuerà a essere un punto di riferimento per Palermo anche se da oggi dovrà fare a meno del suo fondatore, della sua guida che resterà comunque fonte di ispirazione per tutti noi”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Biagio Conte è nato a Palermo il 16 settembre del 1963. Figlio di imprenditori edili, è stato portato a tre anni in un collegio di suore. È rientrato nella sua città a 9 anni ed è poi entrato nel collegio di San Martino delle Scale per 4 anni. A 16 anni ha abbandonato la scuola media, iniziando a lavorare nell’impresa di famiglia, ma una crisi spirituale lo ha portato nel 1983 ad allontanarsi e vivere a Firenze.
Ha deciso di vivere da eremita nel maggio del 1990. Si è ritirato nell’entroterra siciliano e, in seguito, ha fatto un viaggio interamente a piedi verso Assisi, arrivandovi nel giugno del 1991. Il viaggio è diventato noto per gli appelli della famiglia a “Chi l’ha visto?”. Biagio è tornato quindi a Palermo per salutare i familiari, intenzionato a trasferirsi in Africa come missionario, ma le situazioni di indigenza della sua città lo ha spinto a cambiare idea.
Diventato attivo nel portare conforto ai senzatetto della stazione centrale di Palermo e si è battuto per loro con proteste e un digiuno. Ha ottenuto di poter usare alcuni locali in via Archirafi e qui ha fondato, nel 1993, la Missione di Speranza e Carità, che accoglie oggi centinaia di persone. Si è fa portatore di messaggi di pace e fratellanza. Nel 2018, dopo la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo, in segno di protesta ha dormito in strada, iniziando uno sciopero della fame.