Già a partire dal quattordicesimo secolo sono presenti nel vocabolario franco-italiano forme linguistiche che preludono al nostro "biancu manciari".
La presenza di latte (di mandorla in origine, poi ovino e bovino), di amido, zucchero e riso è costante nel tempo, anche se le componenti andranno via via arrichendosi di vaniglia, cannella, buccia di limone, cioccolato a pezzi.
Certo è che la storia del “bianco mangiare”, risale indietro nel tempo, anche le attestazioni del nome sono tarde. Quantomeno perché il dolce del quale parliamo si basa sugli stessi ingredienti su cui poggia parte della cultura alimentare mediterranea.
Per 6 persone:
1 litro di latte intero;
75 gr di amido;
50 gr di pistacchi sgusciati;
4 foglie di arancia o di limone;
50 gr di cannella a bastoncini;
250 gr di zucchero semolato.
In una casseruola versare latte, zucchero e amido e mescolare il tutto.
Quindi passare al colino per eliminare i grumi. Versare il composto in una pentola e metterla su fuoco moderato e mescolare continuamente, con una spatola di legno, per evitare che si attacchi al fondo.
Quando la crema comincerà a bollire, toglierla dal fuoco e sbattere velocemente con una frusta per qualche minuto, quindi incorporarvi i pistacchi tritati e versare il composto in una forma umida oppure in diverse piccole coppe.
Decorare con le foglie d'arancio o di limone per aromatizzare.
Quando il “bianco mangiare” sarà raffreddato e addenzato sformarlo e spolverarlo con la cannella pestata finemente nel mortaio.
Simona Di Fiore