A partire dal 1° gennaio 2022 i biglietti dei treni in Sicilia costeranno il 10% in più. La variazione è prevista dal Contratto di Servizio, ma ha suscitato polemiche da parte del Ciufer, il Comitato Pendolari Siciliani.
- Biglietti dei treni più cari del 10% in Sicilia: la novità da gennaio del 2022.
- I pendolari e l’utenza pagheranno di più per biglietti e abbonamenti.
- L’attacco del Ciufer e la replica della Regione.
Aumento dei biglietti dei treni in Sicilia e degli abbonamenti
Dopo le polemiche per il nuovo orario invernale, entrato in vigore la scorsa domenica, il mese di dicembre si chiude con un’altra protesta sui trasporti in treno in Sicilia. A segnalare la novità dal primo gennaio 2022, è il Ciufer, Comitato Pendolari Siciliani.
«I pendolari e tutta l’utenza ferroviaria che adopera il treno in Sicilia troveranno sotto l’albero di Natale un bel regalo, da parte della Regione Siciliana – spiega il Ciufer in una nota -. Infatti, dal 1° gennaio 2022 i pendolari e l’utenza troveranno l’aumento del 10 per cento del costo di biglietti e degli abbonamenti fermo restando gli attuali servizi/disservizi».
Il terzo aumento dal 2015-2016, pari al 27,5%
Il Comitato aggiunge: «Questo è il terzo aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 27,5 per cento, che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” del trasporto ferroviario 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026. Il servizio ed i treni*km sono sempre gli stessi a parte gli investimenti dei fondi europei che la Regione ha utilizzato per rinnovare il parco rotabile con 21 nuovi treni “Pop” già circolanti nelle tratte ferroviarie».
La replica dell’assessore ai Trasporti Marco Falcone: «Il rinvio all’anno prossimo degli adeguamenti delle tariffe già programmati è una scelta di naturale buon senso che chiederemo di adottare a Trenitalia, in considerazione del permanere della crisi. Scongiuriamo così che, agli aumenti generalizzati di bollette e beni in generale, si aggiungano ulteriori costi per i cittadini. La vicenda comunque non cancella certo gli indubbi miglioramenti sulla qualità del servizio in Sicilia, al netto dei limiti strutturali della nostra rete ferroviaria, che abbiano conseguito negli ultimi anni».