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Palermo – Una studentessa è stata bocciata al test di medicina, effettuato in data 8 Aprile. La candidata ha formulato il questionario secondo le proprie conoscenze e in vista della bocciatura, ha voluto vederci chiaro, rivolgendo un ricorso al Tar per via di una domanda formulata molto male. Il Tar ha così visionato l’esame della candidata.

I dettagli del caso:

Secondo quanto scritto nell’esame, il Ministero ha redatto la seguente domanda:

«Quale dei seguenti abbinamenti scienziato – campo scientifico non è corretto?

  • A) Mario Capecchi-chimico;
  • B) Enrico Fermi-fisica nucleare;
  • C) Riccardo Giacconi-astronomia;
  • D) Rita Levi-Montalcini-neurologia;
  • E) Camillo Golgi-istologia»

Per il Ministero la risposta corretta è la A) ma ad inviare una mail alla studentessa, è il diretto interessato, Mario Capecchi, premio Nobel italoamericano, nella quale conferma la sua appartenenza al settore della chimica e pertanto, fomentando l’ipotesi degli studenti, che l’errore, non lo hanno commesso loro, ma bensì il Ministero nel formulare la domanda errata.

«Non è vero. Mi occupo di chimica, genetica e biologia molecolare. All’università ho conseguito il dottorato di ricerca in biofisica e biologia molecolare. Mi considero un chimico»

La vicenda è seguita adesso dagli avvocati che portano avanti il diritto degli studenti a partecipare ai test di ingresso nelle Università nel miglior modo possibile ma soprattutto avendo diritto a rispondere alle domande formulate correttamente e poste senza alcun dubbio o ambiguità.