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Borghi più belli dei Nebrodi, le mete da visitare

I consigli per scoprire le cittadine dei Nebrodi.

  • Se siete in cerca di consigli per conoscere la Sicilia e i suoi borghi, ecco tante indicazioni per scoprire il territorio del Parco dei Nebrodi.
  • In questi luoghi il fascino della natura incontra quello della storia.
  • Gli scenari sono suggestivi, la cucina da provare e il passato da scoprire: partiamo!

Non è facile decidere quali siano i borghi più belli dei Nebrodi. In questo territorio, infatti, si trovano davvero tante località che hanno molto da raccontare. Incastonate nelle montagne, affacciate su monti e vallate, avvolte da quel fascino unico che solo il clima montano sa dare, sono tutte da scoprire. Si tratta dell’anima verde della Sicilia, che da secoli accoglie la civiltà. I Nebrodi, insieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino siculo. Si affacciano, a Nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre il loro limite meridionale è segnato dall’Etna. Andiamo, dunque, alla scoperta dei migliori boghi.

I borghi più belli dei Nebrodi

San Marco, Bronte, Randazzo e Raccujua

San Marco d’Alunzio – Il suo patrimonio è ricco e interessante: si compone di ventidue chiese, quattro musei, quattro biblioteche ed un tempio greco del IV secolo a.C. dedicato ad Ercole, oltre che di un delizioso centro abitato. In questo antico paese che dall’alto dei suoi 548 metri domina la costa tirrenica da Cefalù a Capo d’Orlando e fino alle isole Eolie, le pietre di marmo rosso San Marco, ci raccontano la storia delle genti e delle civiltà che si sono succedute. Tra le prelibatezze enogastronomiche, ci sono i tipici maccheroni al tegamino e la pasta fatta in casa, oltre alle lattupitte (frittelle di pasta di pane poco lievitata) e grigliate di carne e di pesce. Le numerose pasticcerie offrono cannoli siciliani, pignolata, biscotti al latte e al vermouth. Il prodotto tipico del borgo è il salame di San Marco.

Bronte – Il pistacchio di Bronte ha raggiunto, grazie alla sua qualità, notorietà e fama. La storia della cittadina è molto interessante. Fu danneggiata dall’eruzione dell’Etna del 1651, mentre la colata lavica dell’eruzione del 1843, pur non raggiungendo l’abitato, costò la vita a decine di persone. Nel 1799 l’ammiraglio britannico Horatio Nelson fu insignito del titolo di Duca di Bronte da Ferdinando I delle Due Sicilia: gli vennero donati terreni, oltre al Castello e alla chiesa di Santa Maria, nei pressi di Maniace. Una piccola curiosità: il cognome delle sorelle scrittrici Brontë che proverrebbe proprio dal nome del comune siciliano.

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Randazzo – Questo borgo medievale si trova alle pendici dell’Etna e ha origini antichissime. Fu a lungo, grazie alla sua posizione, porta d’accesso alla Sicilia. Era anche conosciuto come “la città delle 100 chiese” molte delle quali ancora esistenti. Sorge al centro di tre aree protette: il Parco dell’Etna, il Parco dei Nebrodi e il Parco Fluviale dell’Alcantara.

Raccuja – L’abitato si trova alle pendici di monte Castegnerazza, immerso in un contesto di noccioleti e oliveti che, man mano che si sale di quota, prende l’aspetto di boschi di conifere e impervie balze rocciose. Il territorio del comune è molto vario. Dalle colline basse si sale fino ai rilievi dei Nebrodi, raggiungendo quota 1396 metri nella Serra di Baratta. Arrivando dai monti, il paese sembra essere adagiato verso la fiumara. È un borgo che dal castello normanno scende fino ai quartieri nobili e l’imponente Chiesa Madre.

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Mistretta, Sinagra e Longi

Mistretta – Questa cittadina della provincia di Messina vanta un passato glorioso e fu definita “città imperiale” da Federico II. Viene chiamata la “Sella dei Nebrodi” per la sua particolare conformazione e offre un affascinante panorama, fatto di terra e di mare. Dalle parti più alti del paese, infatti, si riescono i vedere i monti e, scendendo con lo sguardo, si può arrivare alle isole Eolie. D’inverno, poi, la neve rende tutto ancora più bello.

Sinagra – Ha meno di 3mila abitanti ed è immerso nel verde della fiumara del Torrente Naso, fra la costa del Tirreno e i Nebrodi. Un contesto coronato da giardini e oliveti. Sinagra è uno scrigno da aprire, dentro cui trovare chiese secolari, antichi palazzi, viuzze lastricate e tradizioni. Da qui sono passati duchi, baroni e gente di ogni estrazione sociale. Tutti loro, insieme, ne hanno scritto la storia. Passeggiando per le viuzze di Sinagra si scopre che, su alcune facciate, vi sono dei cuori in pietra. La presenza dei cuori è legata a una bella leggenda.

Longi – Si trova su un terrazzo naturale, dominato a nord dalle Rocche del Crasto. Questo piccolo centro montano ricade all’interno di un patrimonio naturalistico e paesaggistico molto interessante. Ha origini molto antiche. Greci, bizantini e arabi hanno cercato di colonizzarlo nei secoli precedenti: così, è stato Castrum Longum, Longum, Alongi e infine Longi. Si tratta di una piccola perla sui Nebrodi, in provincia di Messina, con poco più di 1600 abitanti. L’ubicazione è strategica, a pochi chilometri dal mar Tirreno e a breve distanza dalle vette più alte e, spesso, innevate.

Foto di Andrej Antipin

Redazione