Ficuzza, il micro-borgo di Ferdinando III di Borbone.
- Ci troviamo in un’area naturalistica della Sicilia di gran pregio.
- Storia, architettura e natura si integrano in modo straordinario.
- Scopriamo il micro-borgo siciliano, con la “sua” Rocca Busambra e il mitico Gorgo del Drago.
La Sicilia offre uno straordinario mix di arte, natura e cultura. La storia dei popoli si fonde con quella dei luoghi, in scenari che fanno viaggiare con la fantasia e ci trasportano in epoche lontane. Oggi facciamo tappa in una località poco distante da Palermo, nata come riserva di caccia di Ferdinando III di Borbone nel XIX secolo. Si tratta di Ficuzza, un’area in cui convivono tanti ambienti diversi, primo tra tutti un bosco dal verde eccezionale. A vegliare su questo verde ci pensa la Rocca Busambra, il rilievo isolato più alto della Sicilia: è come un grande e suggestivo masso, alto 1613 metri, che sovrasta il bosco. Alle sue pendici, con un bellissimo effetto scenografico, si trova la Casina Reale di Caccia ottocentesca. Una costruzione maestosa, una residenza borbonica per i nobili che venivano qui a cacciare. Questa è solo una piccola anticipazione di ciò che si può vedere in questo romantico borgo.
Un piccolo borgo circondato dal verde
Ficuzza si trova a pochissimi chilometri di distanza da Corleone ed è una meta ideale per gli amanti della natura. La Casina di Caccia è opera dell’architetto Venanzio Marvuglia ed è un palazzo in stile tardo barocco, con alcune caratteristiche delle residenze di campagna inglesi dello stesso periodo. Allontanandoci verso il bosco, ci si imbatte nel cosiddetto “Pulpito del Re“, una sorta di trono ricavato da una roccia. Qui il re si riposava durante le interminabili battute di caccia. Si incontra anche la “Peschiera”, cioè un edificio che serviva per gestire le acque del lago meteorico e la sua fauna. Tra la fitta vegetazione si trovano i resti di alcune mura dedicate alle aree per il ripopolamento. Nei pressi del borgo della Ficuzza, in mezzo alle case basse, si scorge un antico abbeveratoio e alcune stalle. Procediamo scoprendo i percorsi naturalistici.
Partendo da Ficuzza, vi sono sentieri e aree di sosta che conducono a boschi di lecci, querce, roverelle, sugherete e cerri. Nella zona di Rocca Busambra c’è anche una delle poche stazioni siciliane di belladonna (Atropa belladonna). Tra gli animali segnaliamo il gatto selvatico, la donnola, la volpe, il riccio. La riserva è caratterizzata, oltre che da una foresta mediterranea sempreverde, dai cosiddetti “gorghi”. I gorghi sono laghetti naturali in cui avviene la riproduzione di anfibi, tartarughe palustri ed insetti. Il più noto era il Gorgo del Drago, ormai asciutto per buona parte dell’anno. Ad un centinaio di metri di distanza c’è Gorgo Lungo, tutt’oggi regolarmente alimentato anche nel periodo estivo, che mantiene inalterato l’habitat. La vista, soprattutto in alcuni punti, diventa davvero straordinaria.
Foto di Virgilio Ferrara – Opera propria, CC BY-SA 4.0