La Sicilia è ben nota per le sue bellissime località turistiche, ma c’è anche altro da scoprire. Esplorando alcune località al di fuori dei circuiti più rinomati, si scoprono pagine di storia meno note, ma non per questo meno interessanti. Il nostro continuo viaggio di ricerca ci porta a Borgo Schirò. Siamo in provincia di Palermo, a due passi da Monreale. Il periodo di edificazione è il 1939, durante il cosiddetto assalto al latifondo e la fondazione dell’ECLS, cioè l’Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. Nacquero così molti borghi agricoli, per popolare zone attraverso l’incremento dell’agricoltura. Di questi, tanti finirono per essere poi abbandonati, come Borgo Schirò, caduto nella spirale dello spopolamento. Il nucleo urbano comprendeva una trentina di abitazioni e includeva chiesa e canonica, scuola, ambulatorio medico, negozio di generi diversi e altre tipologie di attività per consentire agli abitanti di essere autosufficienti.
Nel periodo di massimo splendore vivevano qui circa un centinaio di persone, ma negli anni Settanta si spopolò. Il richiamo della città, infatti, divenne troppo forte e i pochi ettari di terra assegnati non erano sufficienti per sopravvivere.
Nel corso dei primi anni di abbandono rimasero attive la chiesa e il negozio di generi diversi che ebbero comunque vita breve, a causa di saccheggi e ruberie di varia natura, ma non durarono molto. Attualmente il borgo è in stato di abbandono: le strutture presentano evidenti crepe, che preannunciano crolli a breve termine. Alcuni dei segni lasciati dall’uomo non sono più visibili, a causa della vegetazione. Nel corso del tempo non sono mancate le proposte per la riqualificazione, ma nulla in concreto è mai stato fatto.