Percorsi sull’Etna: una splendida lecceta.
- La lecceta di Prato Fiorito è nota anche con il nome di “Bosco di Centorbi”.
- Si tratta del bosco di leccio più vasto del territorio del Parco dell’Etna.
- Si trova in un’area caratterizzata da diverse bocche spente.
Il territorio dell’Etna offre paesaggi molto suggestivi e percorsi di trekking adatti a ogni categoria di esploratore. Se decidete di avventurarvi, vi consigliamo di essere certi del livello di difficoltà del tragitto e, soprattutto, di affidarvi a una guida, senza improvvisare escursioni fai da te. Il modo migliore per conoscere la Sicilia e la sua natura, è farlo in tutta sicurezza. Oggi abbiamo deciso di fare tappa al Bosco di Centorbi, un’area boschiva che sorge sul versante occidentale dell’Etna e rientra nel territorio del comune di Bronte. Si tratta di un querceto sempreverde con dominanza di leccio, accompagnato da biancospino, perastro, rosa canina e terebinto. A margine ci sono anche l’endemico bagolaro dell’Etna e la ginestra dell’Etna. Il nome Centorbi ricorda il nome che la città di Centuripe assunse nel 1548.
Il percorso
L’accesso per le escursioni passa dalla Casa Forestale (1.160 metri): si raggiunge dall’abitato di Bronte, percorrendo la strada in basolato lavico che conduce alla “Grotta della Neve“. La grotta è una antica neviera, ricavata modificando un frammento di grotta lavica: veniva usata in passato per la produzione di ghiaccio. Dalla Casa Forestale è possibile percorrere ampie e comode sterrate che attraversano la lecceta e sentiero a tornanti consente di salire alla cima del Monte Minardo. Il percorso include alcuni tratti molto suggestivi e delle vere e proprie chicche, come la Casa Bosco di Prato Fiorito. Si può incontrare una delle più belle e grandi masserie dell’Etna, edificata nell’Ottocento. Ci si imbatte anche in più di un “pagghiaru”, ricovero tradizionale dall’intelaiatura in legno ricoperta da sterpi e fango. Questo testimonia l’abilità degli uomini dell’Etna nell’approntare un rifugio nel quale ripararsi dalle intemperie o dimorare nel periodo della transumanza, utilizzando quel poco che la natura offre sul posto.
Foto: Davide Mauro