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Una pista alternativa per individuare chi ha ucciso Yara Gambirasio e che potrebbe clamorosamente salvare Massimo Bossetti, condannato in primo grado all'ergastolo con motivazioni che ne hanno tracciato un profilo orribile. A parlarne sono la madre e la sorella di Bossetti, che hanno riferito di avere già avviato un'indagine alternativa sul delitto, affidandosi a due nuovi consulenti.

A riferire la notizia è il settimanale "Oggi", che ha intervistato uno dei due professionisti incaricati di trovare elementi per far ripartire la fase dibattimentale presso la Corte d'Assise d'Appello di Brescia. "Su un punto siamo in disaccordo con i difensori: riteniamo che il Dna di Ignoto 1 trovato sugli slip e i leggings della vittima sia probabilmente di Bossetti, ma abbiamo trovato riscontri molto forti su una possibile contaminazione", spiega l'esperto.

Quando gli viene chiesto se ci sia davvero una pista alternativa, il consulente risponde: "Dimostreremo che Massimo è innocente perché altri avevano più opportunità, più moventi e più ragioni per commettere un delitto così atroce. Abbiamo già molti riscontri che ci dimostrano la validità della nostra pista. Confidiamo nel fatto che al momento opportuno il Procuratore capo di Bergamo non si tirerà indietro per verificare il nostro lavoro e consegnare alla giustizia il vero colpevole".