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La Bottega Ducato di Bagheria racconta la tradizione attraverso un oggetto iconico: il carretto siciliano. Fu nonno Michele, nel 1895, ad aprire la prima bottega davanti Villa Cattolica, quando il carretto era l’unico mezzo di trasporto dei contadini. Poi il testimone passò ai figli. Onofrio, Giovanni, Domenico e Giuseppe arrivarono fino alla guerra e, per combattere la crisi, cambiarono nome alla vecchia bottega, chiamandola “Ducato BrosPictures“. Oggi c’è il Michele di più recente generazione, classe 1972, figlio di Giuseppe Ducato, noto pittore di carretti. Entrare nella bottega è come trovarsi in un mondo fantastico, fatto di colori e fantasia. È un luogo in cui la creatività viene vissuta: ci sono le prove del colore sulle pareti e i ripiani con i pennelli.

All’interno della Bottega Ducato di Bagheria si mantiene viva una fondamentale tradizione: quella della pittura dei carretti siciliani. Oggi siamo abituati a relegare il carretto all’ambito del folklore tout court e, invece non bisogna dimenticare che si tratta di un oggetto d’arte a tutti gli effetti. Per realizzare i soggetti sui carretti, ci vogliono tempo e cura. Niente è casuale: dalla scelta dei colori ai soggetti, dalla progettazione al risultato finale. Per comprendere l’importanza di questo luogo, basti pensare che se ne è occupata anche la BBC. Renato Guttuso, che frequentava spesso la bottega, scrisse a Michele, quando aveva appena 5 anni, una dedica profetica: “Possa essere degno di portare il glorioso nome dei Ducato”. È sicuramente così. Michele Ducato ha studiato all’accademia di Belle Arti e si è laureato in Architettura. Ha collaborato con il pittore Bruno Caruso e, nel 2015, i motivi del carretto che ha disegnato sono stati utilizzati da Dolce e Gabbana.

Non resta che organizzare una gita a Bagheria e vedere dal vivo le opere di Michele.

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