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Una babysitter di 32 anni è stata condannata a 15 anni di carcere: Lidia Quiligana ha bruciato una mano e una gamba su una stufa alla bimba di tre anni che le era stata affidata, poi l'ha sollevata dai capelli e l'ha chiusa in una cassapanca per punizione. Le sue azioni sono state descritte come "inaccettabili" dal suo stesso avvocato, che l'ha descritta come una persona triste, "che ha perso il controllo".

La donna, originaria dell'Ecuador, lavorava per una familia in Connecticut e ha sostenuto che quello utilizzato era l'unico metodo di disciplina che conosceva. Quilligana è stata arrestata dopo che le telecamere a circuito chiuso installate nell’abitazione dove stava lavorando hanno documentato gli abusi  nei confronti di due bimbi di 1 e 3 anni. La babysitter ha strappato i capelli da entrambe le loro teste. Prima che la verità venisse fuori, ha lavorato presso la famiglia per circa un anno. I genitori dei due bimbi avevano cominciato ad insospettirsi dopo aver appurato che la bimba più grande aveva un occhio nero. 

Quilligana aveva sostenuto che la piccola si era arrampicata su una sedia accanto al forno ed era caduta battendo la testa. Ma i filmati delle telecamere interne hanno provato che mentiva. La baby sitter ha provato a difendersi di fronte alla corte, affermando: "Non potevo controllarmi. Credetemi, io amavo questi bambini con tutto il cuore. Mi dispiace 1.000 volte”.