La 33enne Judy Malinowski è morta nel giugno scorso dopo due anni di calvario. Nel 2015 fu vittima di un'atrocità: venne cosparsa di benzina e bruciata viva dall'ex fidanzato nei pressi di una stazione di servizio di Gahanna, un sobborgo della città di Columbus, in Ohio (Stati Uniti).
Viva per miracolo e devastata dalle fiamme, Judy ha combattuto fino al 2017 in un letto di ospedale, fra decine di interventi chirurgici e sofferenze. Ora, come scrive il "New York Post", nonostante il decesso la donna (madre di due bambine) in un certo sarà testimone nel processo per il suo stesso omicidio.
Davanti al giudice che presiederà il processo contro Michael Slager, ex della vittima, sarà infatti proiettata la videotestimonianza di Judy girata 5 mesi prima della sua morte. Si tratta di un caso senza precedenti nella giustizia americana, ma a nulla sono valsi i tentativi della difesa per scongiurare l'ammissione della registrazione. Slager è già stato condannato a 11 anni di carcere nel 2016 per aggressione criminale e incendio doloso aggravato. Dopo la morte di Judy, il Grand Jury lo ha incriminato per omicidio aggravato e, se condannato, rischia la pena di morte.
Il caso di Judy Malinowski ha intanto lasciato il segno nella legislazione dell'Ohio. Dopo la sua feroce aggressione, infatti, lo Stato ha modificato la legge aggiungendo 6 anni in più alla pena per chiunque commetta un crimine che lasci la vittima mutilata o sfigurata in modo permanente.