CAUSE: L’azione protettiva delle barriere summenzionate è resa meno efficace da cause interne (eccessiva produzione di pepsina (enzima digestivo); eccessiva produzione di acido cloridrico (necessario per la funzione digestiva) da parte dello stomaco) o da cause esterne(abusi alimentari, fumo, infezioni locali (Helicobacter Pylori ); stress). Il bruciore di stomaco può essere causato o peggiorato dalla gravidanza e da diversi farmaci (es. calcio-bloccanti per l’alta pressione sanguigna, progestinici per l’anormale sanguinamento mestruale o la pillola contraccettiva; anticolinergici per il mal di mare, alcuni broncodilatatori per l’asma; antidepressivi triciclici; dopamina per il morbo di Parkinson; sedativi per insonnia o ansia; betabloccanti per la pressione alta o malattie cardiache).
SINTOMI: Si tratta di sensazione di bruciore all’altezza del petto; sensazione che può diffondersi fino a gola, mascella, braccia o sulla schiena: ecco perché il bruciore di stomaco è spesso scambiato per dolore toracico o per un attacco di cuore. Generalmente si verifica dai 30 ai 60 minuti dopo i pasti, peggiora quando si è sdraiati o piegati in avanti; è alleviato dalla posizione eretta edalla deglutizione di saliva. Se delle piccole quantità di acido dello stomaco o di cibo arrivano, al di là dell’esofago, fino alla bocca, il soggetto può avvertire un sapore amaro o acido dovuto al rigurgito (comune dopo i pasti, soprattutto se la persona è sdraiata, chinata o sotto sforzo), ma l’acido può colpire anche le vie respiratorie, provocando asma, raucedine, tosse cronica, mal di gola o mal di denti.Se il reflusso acido si protrae per lunghi periodi, l’esofago viene danneggiato e si possono avere difficoltà di deglutizione. Si possono verificare perdita di peso e disidratazione; molto raramente l’esofago può sanguinare e ulcerarsi. Nei casi più gravi, la persona può vomitare sangue o avere piccole quantità di sangue nelle feci.
CURA: Il trattamento farmacologico si basa su: antiacidi, che aiutano a neutralizzare l’acido prodotto dallo stomaco; antagonisti dei recettori H2 dell’istamina, che riducono la produzione di acido gastrico; inibitori della pompa protonica, che bloccano la produzione di acido gastrico e aiutano a guarire l’esofago; antibiotici, che sono usati se è presente l’Helicobacter pylori. I pazienti con la malattia da reflusso gastroesofageo che non rispondono bene alla terapia farmacologica possono sottoporsi a una procedura chiamata fundoplicatio laparoscopica. Si tratta di un intervento chirurgico mininvasivo indicato per la cura della malattia da reflusso gastroesofageo, che migliora l’efficacia dello sfintere gastroesofageo, evitando che i succhi gastrici risalgano nell’esofago. Si ricorre a tale procedura: in caso di fallimento della terapia medica; se il reflusso ha danneggiato il rivestimento interno dell’esofago (mucosa); in caso di ernia iatale sintomatica e di rigurgito cronico.
PREVENZIONE: Il bruciore di stomaco può essere eliminato con una corretta alimentazione, imparando a mangiare. Chi soffre di questo disturbo deve evitare: aglio, cipolla, caffè, pomodoro crudo, agrumi, alimenti piccanti, vino, pizza, bevande gassate e gomme americane, salse, sottaceti, succhi di frutta. Sono consigliati pasta, riso, pollo, pesce, mele, pere, lattuga, carote e zucchine. E’ fondamentale masticare lentamente e frazionare l’alimentazione giornaliera in 5 piccoli pasti, evitando i pasti abbondanti, non coricandosi né facendo sforzi a stomaco pieno. Consigliate anche le tisane a base di erbe: le migliori sono quelle di malva, camomilla, melissa, zenzero fresco (la radice), finocchio e menta (quest’ultima è sconsigliata in caso di ulcera peptica o ernia iatale), gli estratti di ficus e di liquirizia. Per spegnere l’acidità si può usare il bicarbonato di sodio (ne basta mezzo cucchiaino in un bicchiere d’acqua quando ne sentiamo le necessità).
Caterina Lenti
MeteoWeb