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Pittore e poeta siciliano

  • Calcedonio Reina, l’artista catanese unico nel suo genere.
  • Le sue opere si contraddistinguono per più di un elemento caratteristico.
  • Ecco perché i suoi quadri non possono accostarsi a nessuna scuola.

Esistono artisti e personaggi siciliani le cui storie sono note a pochi. Quegli artisti, però, hanno lasciato un segno che ha superato i confini dell’isola, distinguendosi per produzioni originali e uniche. Oggi vogliamo fare tappa a Catania, dove nacque, nel 1842, Calcedonio Reina. Era figlio di Euplio, un medico, scienziato e filantropo. Fu, dunque, dapprima avviato agli studi di medicina, poi fu inviato a Napoli per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Aveva un temperamento melanconico e si dedicò non soltanto alla pittura, ma anche alla poesia. Fu un autodidatta dell’arte pittorica. Dopo aver visto alcuni suoi lavori, il pittore napoletano Domenico Morelli lo inserì tra i suoi collaboratori.  Fu molto amico di Mario Rapisardi, Giovanni Verga, Francesco Paolo Frontini, Federico De Roberto. Pubblicò un volume di poesie, “Canti della Patria”.

Calcedonio Reina, lo stile

Calcedonio Reina si distinse per le diverse manifestazioni della sua creatività. Di solito aggiungeva sul frontespizio delle sue raccolte di poesie, al proprio nome, il titolo di pittore. Tendenzialmente, gli esperti sono concordi nel nel separare le due attività del suo ingegno. Il suo stile pittorico non si può accostare a nessuna scuola. Si trova, nei suoi quadri, il simbolismo di diverse tendenze storiche, ma nessuna di queste è cercata o voluta dall’autore. Espose i suoi quadri in diverse occasioni, da Napoli a Milano, da Torino a Palermo. Al Castello Ursino di Catania è conservato “Amore e Morte”, uno dei suoi dipinti più celebri, se non il più celebre. Foto: un dettaglio del quadro “Amore e Morte”.

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