A mezzogiorno un complesso sistema di contrappesi, leve e ingranaggi consente che le statue di bronzo dorato, collocate nella facciata prospicente la piazza, si muovano.
Partendo dal basso gli automi rappresentano:
IL CAROSELLO DEI GIORNI DELLA SETTIMANA
Ciascun giorno è rappresentato da una divinità pagana, portata in trionfo da un carro, trainato da un animale diverso.
Ogni carro cambia allo scoccare della mezzanotte. Di seguito si riporta l'ordine dei carri:
Domenica: carro tirato da un cavallo e guidato da Apollo
Lunedì: carro tirato da un cervo e guidato da Diana
Martedì: carro tirato da un cavallo e guidato da Marte
Mercoledì: carro tirato da una pantera e guidato da Mercurio
Giovedì: carro tirato da una chimera e guidato da Giove
Venerdì: carro tirato da una colomba e guidato da Venere
Sabato: carro tirato da una chimera e guidato da Saturno
IL CAROSELLO DELLE ETA'
E' formato da quattro statue a grandezza naturale raffiguranti le fasi della vita, l'infanzia (un bambino), la giovinezza (un giovane), la maturità (un guerriero), la vecchiaia (un vecchio), che si portano al centro della scena ogni quarto d'ora. La morte, rappresentata da uno scheletro, con la sua falce scandisce il corso della vita.
LA CHIESA DI MONTALTO
La scena ricorda la fondazione della Chiesa di Montalto, che sorge sul colle della Caperrina, a sinistra di chi osserva l'orologio. Secondo la tradizione nel 1294 la Madonna apparve in sogno a Frà Nicola, chiedendogli di costruire una chiesa da dedicare al Suo nome. Gli disse di radunare le autorità cittadine sul colle, perchè a mezzogiorno una colomba avrebbe disegnato in volo il perimetro della chiesa che doveva essere costruita.
Così accadde, e la chiesa fu ben presto edificata. A mezzogiorno sul suono dell'Ave Maria di Shubert, una colomba disegna in volo un cerchio, e subito dopo dalla roccia emerge la Chiesa di Montalto.
Le scene variano sulla facciata del campanile, in relazione al calendario liturgico, nel seguente ordine:
Da Natale all'Epifania: Adorazione dei pastori. Sfilano e si inchinano dinanzi a Gesù bambino, la Madonna e S.Giuseppe.
Dall'Epifania a Pasqua: Adorazione dei Re Magi. Guidati dalla stella cometa e ciascuno accompagnato da un valletto, adorano il Bambinello che è tenuto fra le braccia di Maria.
Da Pasqua a Pentecoste: Resurrezione di Gesù. Due soldati stanno a guardia del sepolcro, dal quale, mentre essi guardano sgomenti, s'innalza Gesù.
Da Pentecoste a Natale: Discesa dello Spirito Santo. I dodici apostoli, sono nel cenacolo intorno alla Madonna. Una colomba, simbolo dello Spirito Santo, vola sopra gli apostoli; sulle loro teste appaiono delle fiammelle mentre alzano in alto le braccia.
LA MADONNA DELLA LETTERA
La scena raffigura la madonna della Lettera, patrona della città di Messina. Secondo la tradizione nell'anno 42d.C. San Paolo venne a Messina per diffondere il Cristianesimo. Entusiasmati dalla sua ardente parola i messinesi inviarono a Gerusalemme un'ambasceria per rendere omaggio alla Madonna, ancora vivente. La Vergine diede agli ambasciatori una lettera, destinata al popolo messinese, in cui prometteva la sua eterna protezione alla città. La frase finale della lettera, "Vos et ipsam civitatem benedicimus", è ancor oggi riportata sul basamento della Madonnina del Porto. Nel campanile, poco dopo mezzogiorno, un angelo porta la lettera a Maria e seguono, dopo di lui, S.Paolo e gli ambasciatori messinesi. Ciascun personaggio s'inchina sfilando dinnanzi alla Vergine.
Le ore e i quarti sono battuti da due statue in bronzo, alte 3 metri, raffiguranti Dina e Clarenza. Le due eroine difesero la città durante la guerra dei Vespri Siciliani. L'8 agosto 1282 le truppe Angioine che assediavano la città, avevano provocato diversi danni alla cinta muraria, ma erano state cacciate lo stesso. Allo scopo di far riposare gli uomini, stremati dalle continue battaglie, la notte seguente le donne messinesi montarono la guardia sui bastioni della città. Gli Angioini approfittarono della notte e tentarono un nuovo assalto; quindi Dina cominciò a far rotolare delle pietre per fermare il nemico e Clarenza diede l'allarme suonando le campane. La città fu così salva.
IL GALLO
Al centro, fra le due eroine, è il gallo. Questo animale, alto m.2,20, concepito dal costruttore come simbolo del risveglio, poco dopo lo scoccare di mezzogiorno, dopo che il leone ha ruggito, batte le ali, solleva la testa e canta chicchirichì per tre volte consecutive.
IL LEONE
Alla sommità della torre campanaria vi è il leone, alto 4 metri, simbolo della Provincia di Messina e della forza. Immediatamente dopo lo scoccare del mezzodì, questo automa è il primo ad iniziare il movimento delle statue; esso agita una bandiera, muove la coda e rivolge il capo verso la piazza, ruggendo per tre volte consecutivamente.
I QUADRANTI DELLE ORE
Ciascun quadrante si trova sui quattro lati del campanile e misura 3,50m. di diametro
Il lato del campanile che guarda verso la facciata della Cattedrale, accoglie la parte astronomica, nonchè quella maggiormente complessa dal punto di vista scientifico. Abbiamo quindi, dal basso verso l'alto:
IL CALENDARIO PERPETUO
Sul quadrante, un grande disco di circa 3,5 metri di diametro, sono segnati i giorni, i mesi, gli anni e le feste mobili. Un angelo in marmo indica con una freccia il giorno. Il cambio della data avviene automaticamente allo scoccare della mezzanotte.
IL PLANETARIO
Il quadrante raffigura il sistema solare. Al centro vi è il sole e attorno vi sono i nove pianeti che ruotano intorno ad esso, collocati a distanza proporzionale a quella reale. Il tempo di rivoluzione non è uguale per tutti i pianeti, ma è perfettamente sincronico a quello reale, con una approssimazione fino al centesimo di secondo.
LA LUNA
Al di sopra del planetario, fra due finestre, è collocata la luna, un globo di 1,20m. di diametro. E' suddivisa in due emisferi, uno dorato, l'altro nero; in tal modo il globo mostra alternativamente le due facce in perfetta sincronia con i movimenti e le conseguenti fasi lunari. La luna ruota intorno al proprio asse e compie un giro completo in 29 giorni, 12 ore, 44 minuti, 3 secondi.
Fonte: http://www.messinastorica.it
Foto di Pietro Frassica, Laura De Filippo, Ylenia