Cosa sono le Candelore di Catania?
- Si tratta di una tradizione legata alla Festa di Sant’Agata.
- Rappresentano le arti e i mestieri e “ballano” sfilando per la città.
- Ecco un po’ di curiosità su questi particolarissimi segni di devozione.
La devozione nei confronti di Sant’Agata a Catania è davvero forte. La festa dedicata alla patrona, in termini di partecipazione, è la terza festività religiosa più importante al mondo: un primato molto significativo, che aiuta a comprenderne la portata. L’edizione 2021 non seguirà tutti i rituali solitamente previsti, per motivi di sicurezza legati alla pandemia da Covid-19, ma lo spirito che animerà i cittadini rimarrà sicuramente immutato. Tra le rappresentazioni più importanti della fede cittadina, ci sono sicuramente le Candelore di Sant’Agata. Simbolo indiscusso della festa, sono cerei di legno di diversa altezza e dimensione, che vengono portati in processione durante le celebrazioni. Sono strutture in legno, con colori e stili differenti, e nel 2020 erano 12. Rappresentano le arti e i mestieri e solitamente girano per la città, prima di porsi in ordine al culmine dei festeggiamenti.
Un po’ di storia dei cerei di Catania
La loro origine risale al Trecento. Quando non c’era ancora l’illuminazione elettrica, le candelore dovevano illuminare i partecipanti alla processione. Per partecipare attivamente alla festa, vennero realizzate queste candelore che rappresentano associazioni e categorie di lavoratori. Possono raggiungere un peso di 900 chili e vengono portate a spalla da 4 a 12 uomini. Il numero totale delle Candelore di Sant’Agata è cambiato nel corso degli anni. Nel 1514 erano 22, mentre agli inizi del Novecento erano 13. Le Candelore sfilano al grido “Cittadini, cittadini, semu tutti devori tutti?” e seguono un ordine preciso. Delle 12 attuali, 10 rappresentano i vari mestieri.
Candelore di Catania: i mestieri
La più piccola è quella del Monsignor Ventimiglia e apre la processione. Quella del Circolo Cittadino di Sant’Agata la chiude. Dopo quella del Monsignor Ventimiglia c’è quella di Rinoti (donata dagli abitanti di San Giuseppe La Rena). Seguono il cereo degli Ortofluricoltori, dei Pescivendoli, dei Fruttivendoli, dei Macellai, dei Pastai, dei Pizzicagnoli, dei Bettolieri (o Vinaioli), dei Fornai e dei Panettieri e del Villaggio Sant’Agata. Il cereo dei Fornai e dei Panettieri è il più pesante: ha una forma liberty e necessita di 12 portantini.
Gli stili delle Candelore variano: sono in trionfo di decori baroccheggianti, liberty o rococò, statue di Santi, decorazioni in oro e dettagli preziosi. A caratterizzare i cerei è l’incedere. Esiste, infatti, la tichetta, cioè una gara di resistenza che avviene quando i portantini si sfidano a chi riuscirà a tenere sospesa e far ballare più a lungo la candelora. La festa delle candelore avrebbe sostituito un antico rito pagano e simboleggia idealmente la fiamma di luce che squarcia la luce delle tenebre.
Foto: Lipariangelo