Cannaliàrisi, avete mai usato questo verbo? Se non lo conoscete, ma anche se lo conoscete e volete saperne un po’ di più, allora avete trovato quello che fa per voi. Il verbo si utilizza per descrivere quelle persone che non hanno voglia di fare, ma che preferiscono oziare, ed è tipico del territorio catanese. Una forma riflessiva, perfetta per quanti continuano a temporeggiare e procrastinare.
Ma da dove deriva questo verbo?
L’origine è da ricercarsi nelle candelore che girano per la città di Catania nei giorni della festività di Sant’Agata, patrona del capoluogo etneo. Queste, nel mese di febbraio, sono protagoniste delle sfilate e rappresentano ognuna un antico mestiere. Sono l’una diversa dall’altra e famose per i colori e le decorazioni.
Chi le trasporta procede dondolando da entrambi i lati, fermandosi spesso per una pausa, perché le candelore sono imponenti e pesanti. Ci vogliono quattro persone per sollevarne una. Ecco, dunque, l’origine di quel cannaliàrisi.
Chiunque stia lì a cannaliàrisi, rimane fermo a ciondolare proprio come quella candelora che si ferma spesso. L’espressione, dunque, non è da intendersi in modo negativo, a meno che non provenga da qualcuno che vuole esortarci a darci una smossa!