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Dove si mangiano i migliori cannoli della Sicilia? 5 pasticcerie da conoscere

Quali sono i migliori cannoli della Sicilia? La domanda è apparentemente semplice, ma non lo è affatto la risposta perché, quando si parla di arte dolciaria, la nostra isola è ricca di eccellenze. Sono numerose le località che vantano ottime produzioni, in ognuna delle province, e in tanti si cimentano spesso nell’impresa di selezionare le migliori. Anche Vanity Fair ha deciso di provarci, con un articolo dedicato a sua maestà il cannolo siciliano.

Da Palermo a Noto, in particolare sono stati scelti 5 indirizzi “per trovare cannoli da leggenda“. La storia di questo dolce, uno dei più iconici della regione, affonda le radici nel passato. Pensate che, già nel 70 a.C., Cicerone rimase ammaliato da alcuni “tubi di farina ripieni di morbida crema di latte”, dei veri e propri antenati di quelli che conosciamo oggi.

Non è semplice attribuire l’invenzione dei cannoli: secondo alcuni, è localizzata nei pressi di Caltanissetta, in un convento di clausura, mentre secondo altri va ricercata negli harem degli emiri saraceni. Per altri ancora, nacquero come scherzo di Carnevale a Palermo. Quel che è certo, invece, è che si tratta di una preparazione deliziosa, che conquista i palati di tutto il mondo.

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L’impasto dei cannoli è a base di farina, zucchero, Marsala e strutto. Viene fritto e farcito con crema di ricotta, cui si aggiungono canditi o gocce di cioccolato. È molto importante farcirli solo prima di servirli, per mantenere la croccantezza della cialda: il risultato è un guscio croccantissimo, che racchiude un cuore morbido e goloso.

Cannoli siciliani da provare

Dopo questa premessa, è il momento di scoprire quali sono gli indirizzi scelti da Vanity Fair per provare i migliori cannoli della Sicilia. Eccoli di seguito, insieme alle descrizioni del magazine:

  • Caffè SiciliaNoto: “La ricotta di pecora è spumosa, la cialda è asciutta ma non secca, il “principio di sottrazione” si è portato via i canditi. Siamo di fronte a un bar-pasticceria filosofico, che impiega materie prime eccellenti. Da lode. Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele 125”.
  • Pasticceria Maria GrammaticoErice: “Rimasta orfana di padre a 11 anni, Maria Grammatico ha imparato l’arte dolciaria in convento e invece di metterla da parte, nel 1980 ha aperto una pasticceria nel trapanese. Subito diventata leggenda. Dove tiene anche corsi, in presenza e online, per imparare a realizzare cannoli, cassate, lingue di suocera… Indirizzo: via Vittorio Emanuele 14”.
  • Pasticceria Cappello – Palermo: “Nato come latteria nel 1944, negli anni Sessanta il locale a conduzione familiare, giunto alla quarta generazione, si è convertito in bar per specializzarsi nella produzione di dolci artigianali. Un’istituzione cittadina pluripremiata il cui cannolo – con crema di ricotta, gocce di cioccolata fondente e scorzetta di arancia candita – merita la sosta. Indirizzo: via Colonna Rotta 68”.
  • Euro BarDattilo: “In una zona del trapanese poco battuta dai turisti, è meta di pellegrinaggio per i suoi cannoli extra large dall’involucro friabile, non unto, abbondantemente farciti da una ricotta di pecora locale giustamente granulosa, con poco zucchero. Indirizzo: via Garibaldi, 11/13”.
  • Antica Dolceria Bonajuto – Modica: “Da sei generazioni e da più di 150 anni produce artigianalmente cioccolato e tramanda i dolci della tradizione. Nel 2008 è stata inserita dall’Eurispes tra le 100 eccellenze d’Italia. I cannoli farciti di ricotta vaccina lavorata a mano, come da tradizione modicana, e granella di pistacchio sono disponibili anche in confezioni da viaggio (ordini online), con la farcia nel sac à poche. Indirizzo: Corso Umberto I 159″. Foto in evidenza: Depositphotos.com.
Redazione