La CNN rivela i segreti dei cannoli siciliani, la sua storia e delle leggende “a luci rosse“. La celebre testata americana ha deciso di dedicare un approfondimento al “re” della pasticceria siciliana, andando a Caltanissetta.
«Fare un viaggio in Sicilia senza concedersi un delizioso cannolo è come visitare Napoli senza assaporare una pizza autentica. Praticamente inaudito». Comincia così l’articolo di CNN Travel che ci porta alla scoperta di una dolce tradizione. L’autrice avverte i lettori: l’unica versione autentica si mangia in Sicilia.
Quali sono i segreti di questa deliziosa ricetta? «La gente della città siciliana di Caltanissetta afferma che c’è un segreto molto volgare dietro le sue qualità allettanti».
Proprio Caltanissetta è spesso considerata città natale dei cannoli siciliani: «Qui, la prelibatezza appetitosa è talvolta chiamata la “Verga di Mosè” o lo “Scettro del Re“, in riferimento alle sue presunte origini erotiche. Secondo la leggenda, il cannolo fu fatto per la prima volta dalle concubine di un emiro arabo per onorare la potenza sessuale del loro padrone, e la sua forma fallica non fu casuale».
Per saperne di più, la CNN è andata a chiedere direttamente al sindaco della città, Roberto Gambino, che ha spiegato: «Caltanissetta è stata fondata dagli arabi ed è probabile che qui ci fosse un harem che l’emiro teneva gremito di donne che creavano il cannolo. Il nome ‘Caltanissetta’ deriva dall’arabo ‘qal-at-nisa’, che si traduce con la “città delle donne“».
Quindi la giornalista aggiunge: «Sebbene vi siano tracce di un cannolo “primordiale” risalente all’epoca dei romani, la ricetta che esiste oggi è di origine araba. Uno dei miti che circondano la pasticceria afferma che le “donne dentro il castello” ebbero l’idea di farcire la pasta sfoglia con la ricotta, per accogliere il loro amato di ritorno da Palermo. Apparentemente il cannolo era considerato un dolce ideale che poteva essere rapidamente preparato per il suo arrivo», si legge ancora.
Ma le leggende e le storie non finiscono qui.
Il cannolo siciliano, infatti, si sarebbe “trasferito” dall’harem nei vicini conventi costruiti negli anni successivi: «Pare che le monache lo preparassero come un dolce tipico da servire durante il Carnevale, quando regnava il caos e le leggi morali cristiane furono momentaneamente riviste con riti pagani. Oggetti e dolci di forma fallica erano considerati un modo per celebrare la fertilità e la vita».
Secondo il maestro pasticciere Lillo Defraia, che ha trascorso 25 anni alla ricerca delle origini del cannolo, le “donne del castello” avrebbero tramandato la ricetta alle monache, custodi di una grande tradizione pasticciera.
Defraia crede fermamente che il cannolo sia originario di Caltanissetta: «I nostri antenati – spiega alla CNN – coltivavano la varietà di farina di frumento Maiorca, morbida, versatile e ideale per fare torte e pasticcini. Questo è stato il primo tipo di farina utilizzato per fare il cannolo, che inizialmente era ripieno di ricotta mista a miele».
Le monache avrebbero migliorato l’originale ricetta araba, aggiungendo una ricotta più consistente. Tuttavia esistono anche alcune storie che riportano che furono le suore a inventare la specialità in primo luogo. Quel che è certo è che il cannolo siciliano rimane un dolce apprezzato in ogni parte dell’Isola, emblema dell’arte pasticciera. Foto: Alessandro Geluso.