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Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, tra le 5 finaliste c’è una città siciliana

Sono state annunciate le cinque città finaliste in corsa per il titolo di “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026 e, tra queste, ce n’è una siciliana. Il Ministero della Cultura ha reso noto che la giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e composta da Sofia Gnoli, Walter Guadagnini, Renata Cristina Mazzantini e Vincenzo Santoro, ha scelto i 5 progetti finalisti, dopo aver esaminato le 23 candidature pervenute.

Parteciperanno, dunque, alla fase finale della selezione i seguenti Comuni, con i dossier di seguito indicati:

  • Carrara (MS): “Carrara – Da 2000 anni contemporanea”
  • Gallarate (VA): “La Cultura del Fare. Il Fare della Cultura”
  • Gibellina (TP): “Portami il futuro”
  • Pescara (PE): “Pescara città contemporanea – Una porta aperta ai sogni”
  • Todi (PG): “Ponte contemporaneo”

I Comuni selezionati saranno convocati a Roma il 25 ottobre 2024 per le audizioni pubbliche. Sarà l’occasione per ogni città candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Per ciascun dossier le audizioni avranno una durata di massimo 60 minuti, di cui 30 per la presentazione del progetto e 30 per una sessione di domande effettuate dalla giuria.

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Entro il 30 ottobre 2024, la giuria proporrà al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026, che riceverà un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.

Questo nuovo riconoscimento è stato istituito per incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea, attraverso il finanziamento di progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e alla riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea. Foto: Depositphotos.com.

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Redazione