La Cappella del Castello dei Ventimiglia di Castelbuono è il cuore pulsante della maestosa costruzione. Si tratta di un vero e proprio gioiellino che risplende di bianchi stucchi su fondo in oro zecchino.
La Cappella Palatina di Sant’Anna è stata decorata da Giuseppe e Giacomo Serpotta nel 1684, su commissione di Francesco Rodrigo Ventimiglia. I due maestri siciliani dell’arte dello stucco realizzarono un tripudio di putti giocosi e di drappi svolazzanti, ma non solo. Alle pareti vi è un vocabolario di creature immaginarie fitomorfe e zoomorfe, esemplari di una natura bizzarra e misteriosa.
L’apparato figurativo si compone di quattro allegorie: la Presentazione di Maria al Tempio; lo sposalizio di Giuseppe con Maria; allegoria del Paganesimo e del Cristianesimo. Negli stalli del coro sono presenti i mezzibusti dei Signori Ventimiglia e i personaggi dell’Antico Testamento.
Nei due altari laterali ci sono due tele. Si tratta della Discesa di Cristo, copia di un’opera del Rubens, e dell’Estasi di San Liborio, opera del pittore castelbuonese Mariano Galbo, risalente al XIX secolo.
All’interno della Cappella si trova, dietro una grata, il reliquiario con il teschio di Sant’Anna. La reliquia si svela al popolo soltanto in occasione dei tre giorni di festeggiamenti del mese di luglio.
La festa comincia il 25 luglio, con l’apertura del cancelletto, e si conclude con la processione solenne del 27 luglio, con la benedizione sul paese, che giunge dal balcone della torre sud-ovest del Castello, luogo in cui dimora la Santa.
Foto Luisa Cassarà©