L’avvistamento sulla spiaggia dello Stretto di Messina.
- Caravella portoghese in Sicilia, trovato esemplare a Capo Peloro.
- Si tratta di una delle specie più pericolose in circolazione.
- Tutto quello che c’è da sapere.
Un ospite indesiderato sulla spiaggia di Capo Peloro, nello Stretto di Messina. Trovato un esemplare di Caravella portoghese in Sicilia. Dopo gli avvistamenti nelle acque di Lampedusa, questa volta sono stati i biologi della società di ricerca Necton a fare lo sgradevole incontro. La specie è particolarmente pericolosa. In caso di contatto, spiegano gli esperti, è necessario rivolgersi subito al personale specializzato. La Caravella portoghese (Physalia physalis) è una specie non comune nel Mediterraneo. Di solito vive negli oceani, ma negli ultimi anni è arrivata anche nei pressi della Sicilia, spinta dalle correnti. Viene definita “medusa” ma tecnicamente non lo è. Il contatto con gli esemplari è molto urticante e, in casi rari, anche letale.
Caravella Portoghese in Sicilia: cosa c’è da sapere
In acqua si muove sulla superficie, quindi è visibile. I suoi tentacoli, però, sono filamentosi e particolarmente lunghi, quindi possono raggiungere i bagnanti anche a una certa distanza. Il nome deriva dall’aspetto, che richiama quello di una caravella. Come abbiamo anticipato, non è una medusa, bensì un sifonoforo. La differenza sta nel fatto che non si tratta di un singolo organismo pluricellulare, ma dell’aggregazione di quattro tipi diversi di polipi, chiamati zooplancton. Questi sono collegati e fisiologicamente integrati tra loro, al punto da essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza.
In media, la Caravella portoghese si sposta di 20 metri al minuto. In caso di vento favorevole, percorre tra i 15 e i 28 km al giorno. La sua alimentazione è carnivora: cattura e paralizza le sue prede, solitamente piccoli pesci e organismi marini, nonché plancton, utilizzando i suoi tentacoli velenosi che si agitano nell’acqua. Nei suoi tentacoli raccoglie un veleno in grado di paralizzare e uccidere rapidamente le piccole prede. Attualmente si conoscono 10 tipi di veleno, ciascuno caratterizzato da un colore diverso. Per alcuni di questi non esiste ancora un rimedio. Le punture nell’uomo generano un forte dolore e lasciano delle ferite simili a frustate o bruciature. Chiunque avvisti un esemplare, può a contattare il personale della Necton al 339.1249021. Foto: Jannaraabe – Creative Commons Attribution 3.0 Unported.