Martedì 5 e mercoledì 6 marzo, alle ore 20.20, doppio appuntamento su Rai3 con “Caro Marziano”, il programma girato e condotto da Pif: questa settimana, le puntate sono dedicate ai sopravvissuti delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Cosa significa vivere da sopravvissuti? Come è cambiata la loro vita?Attraverso i loro racconti, il conduttore proverà a spiegare al marziano quali sentimenti animano coloro che “dovevano essere morti” e invece si sono salvati.
Il 23 maggio del 1992, oltre 500 chili di esplosivo hanno fatto saltare un tratto dell’autostrada che collega Palermo con l’aeroporto di Punta Raisi, nei pressi dello svincolo di Capaci, nel momento in cui passavano tre auto: quella su cui viaggiava il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e le due auto della scorta.
La data è rimasta incisa nella memoria collettiva, come attentato senza precedenti, costato la vita al giudice Falcone, alla moglie e ai tre agenti della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Per le due puntate di “Caro Marziano”, Pif ha incontrato due dei quattro uomini sopravvissuti: l’agente di scorta Angelo Corbo e l’autista del giudice Giuseppe Costanza.
Pochi mesi dopo, il 19 luglio del 1992, la strage di via D’Amelio sconvolse nuovamente Palermo e l’Italia: persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
Ci fu un solo sopravvissuto, l’autista agente di scorta, Antonio Vullo. Pif lo ha incontrato a Palermo, nel luogo che fu teatro di quella tragedia, per ripercorrere attraverso i suoi ricordi e le sue emozioni, gli attimi che segnarono e cambiarono per sempre la sua vita.