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Non solo caro-voli, la Sicilia fa i conti anche con il caro-traghetti, condividendo questo destino con la Sardegna. Nel periodo estivo, infatti, raggiungere le isole maggiori è sempre più oneroso per le famiglie, con un aumento delle tariffe del 56% rispetto al 2022.

Ad accendere i riflettori sull’argomento è Adiconsum Sardegna, che ha realizzato uno studio sulle tariffe di alcune rotte tipiche estive che riguarda anche la Sicilia. Ipotizzando di partire il 16 agosto, arrivando a destinazione la mattina seguente, e viaggiare per il ritorno sabato 24 agosto, il collegamento più caro è il Civitavecchia – Olbia.

Se si sceglie la sistemazione in poltrona all’andata e il posto libero al ritorno, una famiglia con due bambini e auto al seguito deve mettere in conto una spesa minima da 1.324 euro, che sale a 1.640 euro se si opta per una cabina interna, ha stimato Adiconsum Sardegna. Nelle stesse date per la tratta Genova-Olbia in cabina interna il costo del biglietto è di 1.483 euro, che scende a 1.323 euro per la Genova-Porto Torres (andata in cabina, ritorno con posto in poltrona). Da Piombino a Golfo Aranci (andata e ritorno in cabina) la spesa è di 1.094,50 euro.

Il costo dei traghetti per la Sicilia è ugualmente oneroso: per lo stesso periodo, infatti, considerato un tragitto da Livorno a Palermo (andata in cabina, ritorno posto libero) il biglietto parte da 1.099 euro; da Genova a Palermo 1.210 euro (andata cabina interna, ritorno posto libero); da Napoli a Palermo (andata e ritorno in cabina interna) 922 euro.

Per le Isole Eolie, senza possibilità di prenotare una cabina, la spesa è di 934 euro per la tratta Napoli-Lipari, 887 euro per la Napoli-Stromboli. Federalberghi Isole di Sicilia ha sottolineato che, sin dal giugno 2022, c’è stato un rincaro sulle tratte (navi e aliscafi) operate in convenzione statale, che ha ormai raggiunto il 56% rispetto alle tariffe originarie. L’aumento è stato oggetto di ripetute segnalazioni sia al ministro Matteo Salvini sia al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore Alessandro Aricò.

“È impensabile avere un importo fisso per 12 anni di convenzione senza che questo sia adeguato ai maggiori costi di gestione, con l’unica “soluzione” di ridurre le corse o aumentare le tariffe”, spiega Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia. “A ciò si aggiungono gli aumenti tariffari e l’insufficienza di navi e corse previste dalla convenzione regionale, i cui bandi sono spesso andati deserti. Questo rappresenta l’ennesima spada di Damocle sulla testa degli abitanti e degli operatori turistici delle isole siciliane”.

Foto: Depositphotos.com

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