La storia della città di Palermo e, in generale, della Sicilia è ricca di misteri e sfumature, racconti che sembrano usciti da un romanzo. Oggi abbiamo pensato di parlarvi di una cronaca molto curiosa, che spiega come i mariti insoddisfatti si liberassero delle mogli, quando ancora il divorzio non c’era.
Siamo nel 1489. Il Senato palermitano, a causa dell’aria malsana, aveva deciso di interrare il fiume Papireto. Questo all’altezza dell’odierna piazza Peranni, dava luogo a una vasta zona paludosa. I lavori furono eseguiti alla fine del XVI secolo, cioè dopo circa un secolo. Prima dell’interramento, nei pressi della “palude del Buonriposo”, si trovava una casa, appartenente a un uomo d’affari.
Quella era la casa della morte. Si dice che i mariti insoddisfatti conducessero lì le mogli, prendendola in affitto e pagandola a caro prezzo. In breve tempo, l’aria malsana causava una grave malattia, uccidendo le donne.
Dopo il prosciugamento della palude, nonostante l’aria fosse diventata una nuova e ambita zona abitabile, il costo per affittare la famigerata casa della morte crollò vertiginosamente, da cento a meno di quaranta onze.
Spulciando la storia di Palermo, si apprende che anche le moglie ebbero, in seguito, modo di prendersi una rivincita sui loro mariti: se volete saperne di più, vi invitiamo a leggere chi era della Vecchia dell’Aceto.