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  • Casa di Punta Bianca, qual è la sua storia?
  • Un elemento ormai iconico del paesaggio, che sembra essere lì da sempre.
  • Per alcuni è una “casa fantasma“, ma ecco qual è la verità.

La costa agrigentina è ricca di scorci davvero bellissimi. Angoli di Sicilia che rimangono impressi nel cuore, grazie ai loro panorami ormai iconici. A proposito di panorami… avete mai notato la casa di Punta Bianca?

Punta Bianca è una delle magiche scogliere bianche della Sicilia. Si contende il primato della bellezza con la Scala dei Turchi di Realmonte ma, rispetto ad essa, è più intrigante e misteriosa. Una grande differenza tra le due coste sta proprio nella casetta, che alcuni chiamano casa fantasma. In realtà quella costruzione abbandonata ha una storia: è la cosiddetta casa dei doganieri.

Casa Fantasma di Punta Bianca, la storia

Si tratta di un’antica postazione usata per contrastare il contrabbando (e non è difficile intuire il perché, vista la sua posizione strategica). Quelle vecchie mura, inserite in modo quasi prepotente nel paesaggio, possono evocare sensazioni malinconiche e nostalgiche del passato. Possiamo solo immaginare cosa sia accaduto al suo interno.

L’edificio diroccato e senza tetto, si affaccia proprio sul mare. In più occasioni ne è stata segnalata la fragilità. All’esterno c’è un vecchio muretto. Vi si trova anche un’antica scritta: “Nec Recisa Recedit, 1951″. Cosa vuol dire? “Neanche spezzata retrocede“.  Si tratta di una citazione, una frase che è presente sul primo stemma della Guardia di Finanza. Questo motto araldico fu introdotto da Gabriele D’Annunzio nel giugno del 1920, quando scelse per sé il grado di appuntato “ad honorem” della Guardia di Finanza.

Il motto dannunziano, che divenne poi ufficiale nel 1933 ed ancora oggi accompagna i finanzieri, fa parte di una dedica che il poeta scrisse su una sua foto. Il testo completo è il seguente: «Alle Fiamme Gialle, onore di Fiume, Nec Recisa Recedit, Fiume d’Italia, 1920 – Gabriele d’Annunzio».

Tornando alla casa di Punta Bianca, alle sue spalle, sulla sommità di un’altra altura, c’è un bunker della seconda guerra mondiale. Insomma: tra storia, singolari aneddoti e natura e scorci che rimangono nel cuore, questo angolo di Sicilia ha davvero molto da raccontare. Foto: Salvatore Ciuni.

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