La Chiesa del Gesù è uno dei più importanti edifici religiosi in stile barocco, di Palermo. Costruita nel 1590 per volere dei Gesuiti, nel quartiere dell’Albergheria, viene anche denominata Casa Professa.
Realizzata su progetto dell’architetto gesuita Giovanni Tristano, aveva l’obiettivo di comunicare l’importanza e l’opulenza dell’ordine. La struttura originaria presentava una sola navata centrale, con ampio transetto e cappelle disposte ai lati. Successivamente, Natale Masuccio la riadattò agli usi dei Gesuiti, abbattendo le mura divisorie tra le cappelle e ricavando così altre due navate. I lavori furono completati nel 1636, anno stesso della consacrazione.
La struttura, arricchita con opulenti arabeschi, stucchi, statue e affreschi, è sicuramente ricordata per la particolare decorazione ‘a mischio’, ovvero intarsi nel marmo costituiti da motivi floreali e figurativi; meritano una menzione quelli realizzati da Gioacchino Vitagliano, su disegni del Giacomo Serpotta, per la tribuna collocata nell’abside, bassorilievi in marmo che rappresentano le scene dell'Adorazione dei Pastori (1710-1714) e dell'Adorazione dei Magi (1719-1721). Del Vitagliano è anche la Fontana seicentesca del Garaffo, sita in piazza Marina.
Da ricordare sono anche le tele di Pietro Novelli, gli affreschi del Filippo Randazzo, le opere del Marabitti, una statua della Madonna della Grotta, di origine settecentesca, nonché la splendida “Madonna di Trapani” del Cinquecento, attribuita al Gagini.
Ai lati dell’Altare Maggiore svetta l’organo a canne del 1954, opera a trasmissione elettrica della ditta organaria cremasca Tamburini. Con 61 note e 4.000 canne, è considerato ancora oggi uno dei più importanti organi di Palermo.
Nel 1892, la chiesa ottenne il titolo di Monumento Nazionale da parte del Ministro della Pubblica Istruzione Paolo Boselli, su richiesta del cavaliere Salvatore Di Pietro, già rettore di Casa Professa. Nel maggio del 1943, una bomba distrusse la cupola e il crollo conseguente trascinò con sé gran parte delle opere che affrescavano presbiterio e transetto; una nuova cupola a doppia calotta nervata venne successivamente disposta sulla sommità della struttura, con una base di calcestruzzo armato.
Una curiosità: la Chiesa del Gesù venne citata da Tomasi di Lampedusa nel suo “Il gattopardo”, quando don Pirrone, prete di Lampedusa, passò per Palermo con la carrozza del Principe.
La struttura sorge al di sotto di una vecchia rete di cunicoli, probabilmente catacombe paleocristiane; si pensa che originariamente fu luogo di rifugio di eremiti, e che vi trovò dimora anche San Calogero, il quale, dopo aver tanto vagabondato morì, secondo tradizione, su monte Kronio, nei pressi di Sciacca, il 18 giugno del 561.
Il 24 febbraio del 2009, dopo sei anni di restauri, la Chiesa del Gesù è stata nuovamente riaperta al pubblico, con una messa solenne tenuta da Monsignor Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo. La nascita dell’arcidiocesi di Palermo risale alla prima epoca cristiana; la città ospitava infatti un cimitero dove i fedeli andavano per pregare, prima ancora che il culto venisse riconosciuto come ufficiale, e per sfuggire alle persecuzioni del potere politico. Sul cosiddetto ‘cimitero dei Santi’ è sorta poi la Cattedrale della città.
Autore | Enrica Bartalotta
Foto di Veronica Platania