Scopriamo insieme i Castelli Siciliani da visitare in primavera. I castelli sono uno dei nostri argomenti preferiti. Il territorio della Sicilia accoglie davvero moltissime costruzioni di elevato valore storico e architettonico, testimonianze di un passato che fu e che vide questa terra al centro di importantissimi avvenimenti.
Per aiutarvi nella scoperta di questi gioielli, abbiamo pensato di suggerirvi 10 castelli siciliani da visitare in primavera. La Sicilia è bella tutto l’anno, questo è fuori discussione, ma la primavera ci sembra proprio una stagione perfetta per dedicarsi alla scoperta di queste splendidi edifici che racchiudono millenni di storia.
Castelli Siciliani da visitare in primavera
- Castello di Nelson. Al confine tra i comuni di Bronte e Maniace, nella terra conosciuta come Ducea di Nelsone, sorge il Castello di Nelson. In realtà, sarebbe più corretto chiamare la struttura come Abbazia di Santa Maria di Maniace, dato che il complesso sorse nel XII secolo come abbazia benedettina.
- Castello di Calatabiano. Vi offrirà una vista invidiabile sulla Valle dell’Alcantara. Restaurato nel 2009, è tornato all’antico splendore e presenta una struttura ed interni pregevoli.
- Castello di Misilmeri. Anche in questo caso si tratta di un edificio che è stato restaurato e che, dopo anni di abbandono, ha ritrovato la giusta gloria. Interessante la sua storia, così come il suo valore: è nato dall’amore di un Emiro per la Sicilia.
- Castello di Falconara. Il Castello di Falconara si trova a Butera ed è l’unico tra i castelli della provincia di Caltanissetta ad affacciarsi sul mare. Si trova sulla costa centro-meridionale di Sicilia, tra le città di Gela e Licata. Conservato benissimo, si compone di un nucleo originario costituito dalla vecchia torre quadrata, detta “della Falconara“, perché usata anticamente per l’allevamento dei falconi. I diversi proprietari che si sono succeduti nei secoli l’hanno via via modificato e ampliato.
- Castello di Salemi. Il castello ha un impianto abbastanza unitario, poco rimaneggiato dopo l’epoca normanno-sveva. L’edificio ha un impianto leggermente ruotato in direzione nord-est/sud-ovest. Possiede tre torri angolari, una cilindrica (ovest) e due quadre (est, sud) mentre una quarta torre esistente nell’angolo nord è probabilmente crollata nel secolo XVII. Nessuna delle torri quadre supera in altezza il terrazzo sommitale del torrione cilindrico, ancora oggi il punto più alto della città. Oggi è sede museale e vi si svolgono concerti e convegni.
- Castello di Racalmuto. È sicuramente una costruzione caratteristica dell’architettura militare del periodo svevo. Il lato meridionale ospita al piano terra porte ad arcate, una linea di balconi e una serie di tipiche finestre sparse sulla facciata, senza ordine preciso. La torre di sinistra si è conservata nella sua forma originale mentre quella destra è stata restaurata e destinata a belvedere. Il castello all’inizio del Novecento è stato dichiarato monumento nazionale.
- Castello di Gagliano Castelferrato. Ci troviamo in provincia di Enna. L’edificio fu costruito intorno al XI secolo e l’appellativo “Castelferrato” fu aggiunto successivamente, nel 1862, proprio per sottolineare il fatto che la città fosse difesa da una vera e propria fortezza di “ferro”. La parte esterna del paese si trova ai piedi della rupe e si individua grazie ad alcune abitazioni nei pressi della Porta Falsa. Passando attraverso la porta si giunge, lungo un irto sentiero, al portone d’accesso. Qui c’è il nucleo centrale del castello.
- Castello Maniace. È una poderosa struttura a quadrilatero, lunga 51 metri per lato e alta 12. Ai quattro angoli della costruzione svettano quattro torri cilindriche, ed è oggi tutt’ora accessibile. Venne costruito a difesa del porto di Ortigia, probabilmente sulle vestigia di un’antica opera in muratura difensiva d’epoca greca e della cosiddetta “Torre Maniace”, una struttura bizantina voluta dal generale Giorgio Maniace, all’epoca della sua riconquista della città.
- Castello a Mare di Palermo. È una architettura arabo-normanna composta da una cinta muraria quadrangolare, da un mastio, da una chiesa, e da ulteriori strutture appartenenti a epoche diverse. Il primo a parlarne fu Ugone Falcando nel 1154-1169 nel suo “Liber de Regno Siciliae”. La pianta dell’imponente struttura venne più volte rimaneggiata, per far fronte alle diverse esigenze dei regnanti che ivi succedettero.
- Il Castello Incantato di Sciacca. L’ultima proposta è “sui generis”, perché non è esattamente un castello come gli altri. È un particolarissimo giardino pieno di sculture a forma di testa. Impossibile perderselo!