Il Castello di Modica ha rappresentato a lungo la sede del potere politico e amministrativo della storica contea di Modica. Fino al sisma del 1693 è stato una poderosa cittadella fortificata, protetta a nord da mura di sbarramento. Dello stesso sistema difensivo faceva parte anche un percorso sotterraneo con diramazioni, che arrivava direttamente a fondovalle.
Da un punto di vista monumentale il Castello venne modificato in varie epoche, tra l’VIII e il XIX secolo. Sorto come fortificazione rupestre, che si sovrappose a un’emergenza funeraria del tipo di Pantalica, si erge su un promontorio roccioso difficilmente attaccabile. Due lati su tre sono costituiti da pareti a strapiombo.
All’esterno rimane una torre poligonale (XIV sec). Nel cortile interno sono visitabili le carceri medievali, civili e “criminali”, una serie di stanze squadrate ricavate dalla roccia, ognuna riservata ad una specifica categoria di carcerati: donne, condannati comuni, galantuomini, persone in attesa di giudizio.
Per i briganti più pericolosi c’erano due grandi fosse profonde circa sette metri, chiuse in alto da una possente grata di ferro, dalla quale entravano la luce e l’aria (una è oggi ancora visibile). Nello stesso cortile poi è presente la più recente chiesa della Madonna del Medagliere (sorta nel 1930 sui ruderi della chiesa di San Leonardo, a conforto dei carcerati fino al 1865), inoltre è visibile ciò che resta della chiesa di San Cataldo. Quest’ultima era la cappella privata del Conte e del Governatore.
Vi sono anche tre nicchie campanarie oggi murate all’esterno, il suono delle cui campane indicava alla città le ore, ed i momenti che si vivevano all’interno del Castello. Crollate a causa del terremoto del 1693, o demolite perché di intralcio allo sviluppo urbanistico moderno della zona, quasi nulla più resta delle 5 torri, delle 4 porte e della cinta muraria dell’antico maniero.
Alcuni scavi archeologici nell’area del castello hanno portato alla luce suppellettili varie, arredi funerari, ceramiche, monete bronzee, vasellame, pavimentazioni, fondamenta di grosse mura portanti.
Il tutto era nascosto sotto carichi secolari di materiali di risulta, e risalenti dal bronzo antico, passando per il periodo ellenistico, quello romano, poi tracce del periodo arabo, per arrivare a coprire tutto il periodo dell’uso amministrativo, militare e carcerario del castello, fino a tutto l’Ottocento.
Nelle vicinanze delle mura sottostanti il Castello dei Conti si trova la Torre dell’Orologio, costruita all’inizio del Settecento, sui resti di una torre di avvistamento (andata distrutta nel terremoto di fine Seicento). L’orologio è ancora funzionante: utilizza un meccanismo di contrappesi.
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