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01Il Castello di Lombardia è un’antica fortezza normanna, costruita sul punto più elevato del comune di Enna. Simbolo della città, custodisce una statua bronzea di Euno, a ricordo della rivolta che liberò la Sicilia.

Il suo nome curioso deriva da una guarnigione di lombardi posti a difesa del castello, quando venne eretto, nel 1130, per volere di Ruggero II Il Normanno. Si dice sia il maniero più antico di Sicilia, e con i suoi 26.000 m2 di superficie occupata, è sicuramente uno dei più grandi.
Si pensa che fondi le sue radici sulle fondamenta di un’antica fortezza sicana; è qui infatti, che uno dei popoli autoctoni di Sicilia, fondò la città di Henna, costruendo un fortilizio a sostegno della loro civiltà e a difesa dagli attacchi dei Siculi. Grazie a esso, l’antica acropoli si meritò il titolo di Urbs Inexpugnabilis, datole da Cicerone al tempo della conquista Romana. Il castello era talmente ben progettato, che le legioni romane dovettero usare la rete fognaria per conquistarne le mura; così scoprirono che il maniero era stato costruito sulla rocca di Cerere, dove si situava il tempio alla dea che i Sicani veneravano, culto che si sarebbe poi diffuso in tutto l’Impero Romano.

Nel X secolo, gli Arabi diedero nuova vita al fortilizio, ma furono i normanni sotto Ruggero II, a ristrutturarlo e a dargli un nome. Grazie all’opera di Riccardo Da Lentini, lo stesso architetto che venne incaricato da Federico II di Svevia, di realizzare Castello Maniace, sull’Isola di Ortigia (Siracusa), dopo un secolo il castello conobbe nuova vita. Vennero istallate 20 nuove torri e fu qui che il re svevo soggiornò nei mesi estivi. La roccaforte ospitò per due volte le sedute del Parlamento di Sicilia, ma nel periodo borbonico conobbe un lento declino, che lo portò a essere utilizzato come prigione. Oggi è il monumento simbolo della città nonché un’attrazione turistica di una certa importanza per la storia medievale della provincia, di Sicilia e d’Italia.

Nel 1923, le segrete del castello vennero convertite in serbatoi di raccolta per la distribuzione dell'acqua corrente; l'acqua viene pompata fino alle vasche del castello, attraverso l’acquedotto della città, situato nella zona moderna dell’abitato; grazie alla naturale pendenza data dal luogo in cui si situano castello e città, l’acqua viene naturalmente e facilmente distribuita a tutte le abitazioni. Le 4 vasche si situano appena al di sotto del prato del secondo cortile, antistante il castello, sotto grandi volte a botte scavate nella roccia.
Per quasi mezzo secolo, il castello è stato sede del Teatro lirico cittadino.

Il piazzale della Maddalena, detto anche piazzale delle Vettovaglie, è il più vasto dei tre; nonostante il suo secondo nome tradisca la sua importanza come punto strategico-militare, presso le sue fondamenta è stata scoperta una necropoli. Oggi nel suo giardino all’inglese, prendono posto pini secolari e il centro informazioni. Il piazzale degli Armati era l’ingresso che accoglieva i visitatori del teatro lirico. Qui, gli scavi archeologici condotti nel 2002, hanno portato alla luce diverse vestigia, tra cui il basamento della Torre della Zecca. Il Cortile di San Nicolò è l’atrio principale ma il più interno; per questo motivo, qui si trovano i resti degli appartamenti reali, la cappella vescovile di San Martino di Tours, la Torre Pisana, e il noto ipogeo; sul lato che confina con la facciata ivi si nasconde la latomia, la cava da cui veniva estratto il materiale ricavato per realizzare le mura e le strutture della Cittadella stessa.

A Ovest del piazzale, si trova la Torre Pisana, la miglior conservata dei 20 torrioni voluti da Federico II. Presso la prima scalinata è possibile godere del panorama offerto dal grande terrazzo merlato. Dati i suoi quasi 1.000 metri, essa venne denominata dagli arabi ‘Torre delle Aquile’. Da qui è possibile, nelle giornate più limpide, scorgere i profili delle catene montuose delle Madonie e dei Nebrodi, la sagoma dell’Etna e il mar Jonio, a Sud il letto del lago Pergusa e il Canale di Sicilia.

Il castello è fornito di una tripla illuminazione dal grandioso effetto scenografico: sul viale che lo circonda, sulla muraglia, e sul torrione, visibile anche a decine di chilometri di distanza, da tutti i lati e punti cardinali. Una curiosità: il fortilizio campeggiava sui francobolli italiani da 120 lire, emessi per la prima volta il 22 settembre del 1980.

Sotto uno dei torrioni svevi (la Torre della Campana) disposti presso la facciata ovest del castello, sorge la statua in bronzo di Euno, schiavo siciliano che guidò la rivolta più sanguinosa che Enna ricordi: 20.000 cittadini, solo nella città di Enna. Era il 139 a.C., ed Euno decide di opporsi allo strapotere del possidente Damofilo. Quando Damofilo fu ucciso, Euno prese il suo posto, dando vita a una monarchia sul modello di quelle ellenistiche; un evento che scatenò diversi sollevamenti popolari in tutta l’Isola, un fatto che diede vita alla prima vera ribellione di Sicilia.

Autore | Enrica Bartalotta

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