Il Castello Maniace di Siracusa è uno dei più importanti castelli federiciani. La possente mole della costruzione si trova sulla punta estrema dell’isola di Ortigia, sul un luogo che racchiude imponenti tracce del passato. Prende il suo nome dal condottiero bizantino Giorgio Maniace e in merito alla sua storia sono state fatte numerose ipotesi.
La storia del Castello Maniace
Nel sito in cui sorge, infatti, quasi certamente esistevano delle fortificazioni fin dai tempi dei greci. Maniace, dunque, potrebbe aver promosso la sua restaurazione o la costruzione di opere di difesa del porto di Ortigia, durante la sua campagna militare.
Qualche anno dopo, gli arabi si impadronirono di nuovo di Siracusa e del maniero, che tennero fino al 1087, quando furono cacciati e sconfitti dai Normanni. L’impianto originario del Castello Maniace si deve a Federico II di Svevia. Fu lui, infatti, ad affidarne la realizzazione all’architetto Riccardo da Lentini, tra il 1232 e il 1239. Passato agli angioini nel 1266, venne espugnato dalla popolazione siracusana in rivolta nel 1282.
Quando Siracusa fu sede della Camera Reginale (1305 – 1536) il castello ha ospitato le Regine Costanza d’Aragona nel 1362, Maria d’Aragona nel 1399, Bianca d’Aragona nel 1416, e Germana de Foix.
Nel 1540 vi alloggiò anche l’ammiraglio Andrea Doria durate la spedizione organizzata da Carlo V contro i Musulmani. Nei secoli la struttura dell’edificio è stata rimaneggiata, dovendola adattare a residenza, a caserma, a prigione.
Nel Cinquecendo il castello divenne costruzione militare e venne a lungo utilizzato come prigione. Dopo il 1535 il vicerè Ferdinando Gonzaga, per contrastare le frequenti incursioni piratesche saracene, fece approntare un piano di rafforzamento delle cose. Fu allora che il castello venne rafforzato.
Alla fine del XVI secolo, il castello Maniace era divenuto il punto nodale della cinta muraria di Ortigia ma, il 5 novembre 1704, l’edificio venne squassato da una violenta esplosione della polveriera che proiettò i pezzi di otto delle volte a crociera e di blocchi di pietra nel raggio di alcuni chilometri.
Negli anni successivi venne operato un rimaneggiamento che, lasciando così com’erano le parti rovinate dall’esplosione e demolendo sei delle otto volte danneggiate ne dispose l’ampliamento del cortile e la realizzazione di magazzini
Anche dopo l’unificazione d’Italia e fino alla seconda guerra mondiale, il Castello Maniace rimase una struttura militare.
Le caratteristiche del Castello Maniace
Il castello presenta una poderosa struttura a quadrilatero, di aspetto severo in virtù del suo scopo difensivo. Ai quattro angoli della costruzione vi sono quattro torri cilindriche con base ottagonale inserite armoniosamente nell’opera muraria.
Si accede attraverso la porta carraia della ex-caserma Abela sita, a Siracusa, in piazza Federico di Svevia. Attraversando il successivo cortile si trova un ponte in muratura che adduce ad una porta, con colonne laterali, di epoca spagnola (XVI secolo). Tale ponte ha sostituito l’antico ponte levatoio ligneo che scavalcava il fossato che circondava il castello all’epoca della costruzione e lo separava dalla estrema punta meridionale di Ortigia.
Contrasta con l’aspetto generale dell’opera il portale marmoreo decorato, la cui profondità della strombatura fu sfruttata dai costruttori per realizzarvi dei virtuosismi artistici. La sala principale interna è costituita da 24 volte più una che dovrebbero rappresentare i regni di Federico II con al centro quello di Sicilia.
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