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Zerocalcare, l’illustratore Darick Robertson (Transmetropolitan e The Boys), Charles Vess (Sandman e Spider-man) i disegnatori Mirka Andolfo, Giampiero Casertano, Gianluigi Gregorini, Luigi Siniscalchi e Pasquale Del Vecchio. Le ‘stelle di Casa Disney Fabio Celoni, Paolo Mottura, Marco Gervasio e Alessandro Pastrovicchio, l’autore di webtoon Liang Azha ed Ester Cardella.

Sono alcuni degli ospiti che animeranno la 12esima edizione del Festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop Etna Comics, in programma a Catania dal 6 al 9 giugno.

La manifestazione è stata presentata ieri mattina, sabato 1 giugno, nella sede della Città metropolitana alla presenza, tra gli altri, del sindaco Enrico Trantino. L’inaugurazione il 6 giugno alle 10.

Il festival sfrutterà per la prima volta l’area tra via Archimede e piazza Giovanni XXIII per i botteghini e il sottopassaggio della stazione della metropolitana.

“Quest’anno – ha detto il direttore del festival Antonio ManninoEtna Comics vive un cambiamento epocale, estendendosi al di fuori delle Ciminiere. Ma non solo. Ci siamo dovuti adeguare alle necessità della struttura che ci ospita pur di restare nella location storica del nostro festival, trovando l’unica soluzione possibile. E ciò grazie alla collaborazione del Comune e della Città Metropolitana e alla disponibilità di Fce, che ci ha concesso l’opportunità di usufruire di alcuni spazi di sua proprietà. Per questo ringrazio tutti per il supporto e l’aiuto che ci hanno offerto”.

“Etna Comics – ha detto Trantino – attrae tantissime presenze, non solo dalla Sicilia. Una fuga verso il fantasy che diventa un momento per coltivare le emozioni. Credo che sia più che mai indovinato il manifesto di quest’anno realizzato da Zerocalcare, considerando che Pirandello è stato il precursore della verità simulata quando parlava di un mondo di maschere, trasferendoci così una grande lezione di vita. Viviamo in un’epoca in cui con l’intelligenza artificiale è davvero difficile distinguere la realtà dalla fiction e non vorrei che questo ci portasse a vestire ancora più maschere di quante già ne abbiamo indossate in passato”.