Rubavano le auto a Catania per poi farle 'ricomparire miracolosamente' e chiedere al legittimo proprietario un ‘cavallo di ritorno’. Una pratica consolidata e smascherata dai carabinieri di Catania che fin dalle prime ore del mattino stanno eseguendo 19 ordini di custodia emessi dal gip etneo su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 19 persone accusate di far parte di un'associazione a delinquere specializzata nei furti e ricettazione di veicoli oltre che nelle estorsioni nella cosiddetta forma del "cavallo di ritorno".
Le indagini, che hanno preso spunto da veri e propri "rinvenimenti miracolosi" di auto rubate da parte delle vittime, ben 1.200 nel 2013 nel solo territorio di Gravina di Catania, hanno dimostrato come la banda richiedesse per la restituzione delle auto rubate, in base al modello, dalle 150 alle 1.200 euro, raggiungendo un business stimato in 500mila euro l'anno.
Ulteriori 26 persone risultano indagate in stato di libertà; tra queste figurano alcuni soggetti legati ad organizzazioni mafiose catanesi ed anche 9 vittime che hanno negato di aver subito l'estorsione, e che pertanto dovranno rispondere all'Autorità Giudiziaria del reato di favoreggiamento personale.