Palazzo Villaraut, antica residenza signorile palermitana, porta con sé la storia di una nobildonna siciliana dal grande cuore: Donna Caterina Villaraut, moglie di Giovanni Villaraut, Baronessa di Prizzi. La coppia non ebbe figli e Caterina, alla morte del marito, si ritirò tra le stanze della sua abitazione di Palermo, senza mai fare ritorno a Prizzi, rifiutandone la baronia.
Alla sua morte era già stata disposta la fondazione di un monastero, intitolato a Santa Caterina: lì le donne pie, ma povere, avrebbero trovato un rifugio e un’educazione impartita dalle monache. L’edificio si trova in via Garibaldi. Il Conservatorio sarebbe stato completato in una decina d’anni: venne finanziato dalla rendita di 200 onze devolute dal Monte di Pietà, a seguito dell’eredità lasciata da Donna Caterina.
Le donne da lei aiutate rappresentavano le figlie che non aveva mai avuto. La fondazione mantenne la sua funzione nel corso degli anni. L’opera andò avanti nonostante la legge del luglio 1866 che scioglieva le congregazioni religiose i conservatori e tutto ciò che si basava su vita comune di carattere ecclesiastico.
Donna Caterina decise di donare tutti i suoi averi per costruire quel rifugio per donne in condizioni di miseria e isolamento. Il conservatorio è rimasto chiuso e abbandonato per circa 24 anni, ma è poi tornato a vivere, recuperando il suo scopo originario.
Il missionario laico Biagio Conte è riuscito a ottenere l’affidamento della struttura nel dicembre del 1998: denominata “Accoglienza Femminile”, continua ad aiutare le donne in difficoltà.