Cedro: proprietà di un uno degli agrumi più amati. Fin dai tempi antichi, questo frutto è noto per le sue proprietà benefiche. Si contraddistingue per le grandi dimensioni e per la buccia, particolarmente spessa e raggrinzita.
La pianta, originaria dell’Asia, è giunta in Europa in tempi remoti, come indicato dall’origine dei termini in Greco antico (kedros) e Latino (citrus) per indicare il cedro, entrambi derivanti dalla stessa radice appartenente alle “lingue mediterranee” ovvero pre-indoeuropee. Il cedro siciliano è molto apprezzato: viene tradizionalmente consumato crudo, con aggiunta di solo sale o anche olio.
Proprietà del cedro
Come tutti gli agrumi, anche il cedro è ricco di proprietà benefiche, legate al ricco contenuto di fibra e di micronutrienti, come vitamine (C e B1), calcio, potassio, flavonoidi antiossidanti. Sono questi elementi a definire le principali proprietà del cedro.
Impiegato in spremute o centrifughe di frutta, favorisce la depurazione, stimolando la diuresi. Può favorire la digestione: sono comprovate, infatti, le sue qualità carminative, cioè le sue capacità di aiutare l’organismo a espellere e ridurre la formazione dei gas intestinali.
Il frutto fresco è un toccasana per l’apparato gastrointestinale: equilibra l’acidità gastrica e apporta una buona quantità di fibre. Molto diffuso è anche l’utilizzo dell’olio essenziale di cedro, come rigenerante, lipolitico, tonico, espettorante, antisettico e antidolorifico.
Ancora, l’olio viene consigliato per combattere gli inestetismi della cellulite, in combinazione con l’olio di mandorla, ma anche per favorire la crescita dei capelli e mantenere la salute del cuoio capelluto. Il cedro favorisce la depurazione della cute, favorendo l’ossigenazione dei bulbi. L’olio essenziale ha proprietà rubefacenti, cioè richiama sangue e stimola il microcircolo.
Prima di utilizzare il cedro come rimedio naturale, vi invitiamo a verificare di non avere intolleranze o allergie e di consultare il vostro medico per essere certi delle sue controindicazioni.
Foto di: Johann Werfring, CC BY-SA 3.0, Collegamento