«Sono stato in una località turistica in Sicilia dove c’erano più cani randagi che cristiani, e dove l’immondizia veniva raccolta, in pieno Ferragosto, una volta a settimana. Ecco non porterei nemmeno un operatore turistico in quella località». A dirlo è il ministro per le Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio. Centinaio ha parlato, a Palermo, del turismo e delle difficoltà del settore, che da luglio rientra nelle sue competenze.
Una stroncatura senza appello quella espressa dal Ministro: “Ovunque sono andato… è una roba… ovunque mi dicevano ci sono cani randagi… ci sono cani randagi. Io questa estate sono andato da Licata fino a Favignana”.
Ma le critiche alla gestione della cosa pubblica siciliana non riguardano solo i territori agrigentini. Per il titolare del ministero che dovrebbe occuparsi della promozione turistica c’è, poi, un problema serio di viabilità “La Sicilia l’ho girata tutta, o quasi. Ci sono strade da terzo mondo, questo lo dico al governo”.