Chiesa, convento e cimitero ai piedi del Monte Grifone
- Chiesa e Convento di Santa Maria di Gesù a Palermo: eremo di pace.
- Il luogo di culto si trova tra le borgate di Ciaculli e Belmonte Chiavelli.
- Comprende la primitiva chiesa di Sant’Antonio da Padova, il cimitero e il convento di San Benedetto il Moro.
Ci sono luoghi votati alla quiete e alla pace. Angolo di mondo in cui ritrovare se stessi e la serenità dell’animo. Il nostro continuo viaggio alla scoperta della Sicilia ci porta oggi a Palermo, ai piedi del Monte Grifone. Siamo tra le borgate di Ciaculli e Belmonte Chiavelli, per conoscere un aggregato monumentale che comprende diversi elementi. Ci sono la primitiva chiesa di Sant’Antonio di Padova, l’omonimo cimitero monumentale, il convento di San Benedetto il Moro, alcune cappelle gentilizie accorpate e una piazzetta con fontana barocca. Le premesse sono davvero ottime: non indugiamo e procediamo subito.
Chiesa e Convento di Santa Maria di Gesù: la storia
Chiesa e Convento di Santa Maria di Gesù sorgono su un colle e rappresentano un luogo di pace e preghiera fin dal 1426. Questa, infatti, la probabile data di edificazione, forse su una più antica costruzione. Ospitano il corpo di San Benedetto il Moro, santo nero co-patrono di Palermo. Si narra che abbia vissuto qui gli ultimi anni della sua vita da eremita fino alla morte, avvenuta il 4 aprile del 1589. Le reliquie riposano in una grande urna, con il volto perfettamente ricostruito. L’intero complesso del monumento omaggia la memoria del Santo. Vi si trovano la sua tunica, quadri, libri e immagini sacre. All’esterno c’è anche il “cipresso di San Benedetto”. È un albero dal maestoso tronco, che ha oltre 500 anni di vita. Sarebbe stato piantato dal santo, conficcando un bastone tra le rocce. Le leggende, tuttavia, non finiscono qui.
Un luogo tra storia e leggenda
Come abbiamo anticipato, il Convento sorse, molto probabilmente, su una costruzione più antica. A fondarlo fu il beato Matteo Gallo di Agrigento, inviato dal suo maestro San Bernardino da Siena. Il suo scopo era riformare o rinnovare i monasteri dell’Ordine Francescano. Il beato prima fondò il monastero di Santa Chiara a Palermo e poi, sulle pendici del Monte Grifone, creò un ritiro per la preghiera e la solitudine. La scelta del luogo non fu casuale. Prese un asinello e lo lasciò libero di dirigersi dove volesse, lasciando la scelta al “volere di Dio”. Ed ecco cosa accadde.
Come nacquero la chiesa e il convento
L’asino, dapprima, si fermò nel luogo in cui oggi si erge un’antica croce da Calvario in pietra. Si diresse, poi, verso il luogo dove sorsero la Chiesa e il Convento di Santa Maria di Gesù. Il terreno era dei coniugi Mirabile, che lo cedettero al monastero. Morto il beato Matteo, nacque una contesa tra monaci, su chi dovesse custodire le spoglie del beato. I frati di San Francesco “li chiovara” di Palermo non volevano cederlo (poiché era morto nel loro convento). Quelli di Santa Maria di Gesù lo volevano, invece, poiché esso era stato il loro fondatore.
Questi ultimi riuscirono a trafugare il corpo del santo. Giunti a Piazza Guadagna, però, furono raggiunti dai frati di San Francesco. Anche loro, però, ritornarono a mani vuote, perché gli agenti atmosferici non li favorirono. Si scatenò, infatti, una forte tempesta (ritenuta volontà di Dio). I frati della città dovettero rinunziare. Nel luogo dove secondo la tradizione avvenne il prodigio, sorse una croce di marmo. Ancora oggi svetta in un angolo della piazza. Foto: Bocachete – Pubblico Dominio.