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A due passi dal porticciolo della Cala di Palermo si trova la Chiesa di Santa Maria della Catena. Sorge nella parte bassa del Cassaro, in un punto ricco di edifici affascinanti. Questa chiesa porta con sé un’interessante storia, legata al suo nome.

Il nome Santa Maria della Catena

Forse non tutti lo sanno, ma il nome di Santa Maria della Catena è legato a una catena catena che da qui arrivava fino al Castello a Mare, chiudendo l’antico porto di Palermo. In realtà esiste anche un’altra spiegazione, una leggenda che merita di essere ricordata.

Secondo le antiche cronache, nell’agosto del 1392, ai tempi del regno di Re Martino, tre uomini, condannati ingiustamente, furono avviati al supplizio. Un improvviso e violento nubifragio costrinse le guardie e i condannati a rifugiarsi all’interno della chiesa. L’esecuzione fu rinviata e i condannati rimasero chiusi dentro la chiesa, così come le guardie.

Durante la notte, i prigionieri invocarono la Vergine che, misericordiosa, accolse le loro supplice. Le catene, così, si sciolsero e le guardie, cadute in un sonno profondo, non ostacolarono in alcun modo la fuga. Il giorno seguente i condannati furono catturati nuovamente e portati dinanzi al re Martino.

Il sovrano, riconoscendo l’intercessione della Vergine e interpretando l’accaduto come un segno divino, non ebbe l’animo di condannare coloro che erano stati graziati dalla Madonna. Gli concesse la libertà, recandosi con la regina Maria e l’intera corte a rendere omaggio alla Vergine misericordiosa.

La chiesa e la sua costruzione

La chiesa che vediamo oggi venne costruita lungo un arco temporale che va dal 1490 al 1529, al posto di una piccola cappelletta. La devozione alla Madonna della Catena sorse un secolo prima: la catena di cui abbiamo già parlato, posta nel 1500, era appunto ritenuta simbolo di quella devozione.

La chiesa è, probabilmente, l’esempio più significativo del maturare di un’interpretazione locale del Rinascimento nell’architettura siciliana e palermitana in particolare, con un connubio d’elementi tardo rinascimentali e gotico-catalani.

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