Gli animalisti sono stati costretti dalla mancanza di aiuti economici a gettare la spugna e a chiudere la sezione Enpa di Carini. Scopriamo, di seguito, cosa è accaduto.
Perché l’Enpa di Carini chiude?
Stando alle testimonianze degli animalisti che hanno gestito la sede Enpa di Carini, in provincia di Palermo, fino ad oggi ” i costi per la gestione sarebbero diventati insostenibili e gli aiuti ricevuti da Comune e Asp non sarebbero più sufficienti. Ad appena due anni dalla sua apertura, chiude la sezione dell’ Enpa di Carini e gli animali attualmente accuditi dai volontari, nei prossimi giorni, dovranno essere collocati da un’altra parte. “Ci dispiace per tutti i mici che avranno bisogno e troveranno chiuso”, dicono i volontari.
Gli animalisti: “Senza aiuti non possiamo andare avanti”
I volontari puntano il dito contro Comune e Asp: “Da soli non riusciamo a garantire il necessario, ci spiace”
Giusto il tempo di trovare una sistemazione per gli ultimi gatti e la sede via Rosolino Pilo a Carini, in provincia di Palermo, chiuderà i battenti.
I volontari abbandonati dall’amministrazione comunale
Il progetto era stato avviato due anni fa in via Rosolino Pilo, a pochi passi dalla piazza principale. Inizialmente si trattava di un info point per le tematiche che riguardavano gli animali ma successivamente, vista l’emergenza, i volontari avevano iniziato a occuparsi anche di gatti e gattini in difficoltà. Gli animalisti avevano realizzato una piccola infermiera dove “gratuitamente – raccontano – si occupavano dei felini randagi che i privati abbandonavano e di cui l’Amministrazione comunale non si occupava”.
“Le spese superano le entrate”
Contestualmente i volontari puntano il dito contro Comune e Asp. “Non ci aiutano. Non riusciamo – dicono – a garantire il necessario ai mici ospiti o che transitano. Per di più i locali non sono idonei e ciò comporta non poche difficoltà. Ultima ma non per importanza, la manodopera: mancano i volontari. Oltre al fatto che non si fanno sterilizzazioni e non si placano gli abbandoni. Da oggi chiudiamo agli ingressi, non riusciamo a tirare avanti. Le spese sono maggiori delle entrate”.
Il post di ‘addio’ su Facebook
“Cari amici, stante il totale silenzio del comune di Capaci, ieri abbiamo riconsegnato le chiavi del recinto dei conigli alla polizia municipale. Pertanto i conigli sono ritornati a gestione comunale. Avevamo inoltrato una PEC giorni fa comunicando l’impossibilità stante la mancanza di volontari di continuare ad occuparcene (la gestione era solo temporanea, il tempo che il comune di adoperasse per le cure veterinarie e una collocazione idonea)”si legge sulla pagina fb dell’associazione.
A carico nostro è diventato automatico il cibo, l’acqua, il fieno, rimozione deiezioni e rifiuti, carburante per raggiungere il luogo, fin anche le riparazioni del gabbiotto. Ovviamente nulla è stato fatto e la procura ha aperto un indagine. Le adozioni non ci sono e non possiamo tollerare questo lassismo da parte delle pubbliche amministrazioni. Ci sono delle leggi e vanno rispettate, non ci possiamo/dobbiamo sostituire alle istituzioni.