Nuova vita per l’antica ferrovia a scartamento ridotto Castelvetrano-Salaparuta: diventerà una ciclovia. Dopo due anni di trattative, infatti, è stato firmato il verbale di assegnazione dell’ex tratta, che ha una lunghezza di 28 chilometri, tra il GAL Valle del Belìce e RFI (Rete Ferrovie Italiane).
Il Comune di Santa Ninfa è capofila del cartello di enti locali del territorio belicino interessati dal passaggio dell’ex tratta (che riguarda Castelvetrano, Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta). Soltanto in seguito sarà stipulato il comodato d’uso gratuito per la durata di 15 anni. Il verbale di assegnazione, di fatto, permetterà al GAL Valle del Belìce di occuparsi di una prima pulizia del tratto. In questo modo, potranno riemergere parti di linea ferrata che, al momento, sono nascoste da una folta vegetazione.
La Valle del Belìce da un prospettiva unica
Soddisfazione da parte dei promotori dell’iniziativa, che affermano in una nota: “Il GAL sulla valorizzazione e riconversione della ferrovia in ciclovia, e in generale sulle potenzialità del cicloturismo nella Sicilia Occidentale, ci ha creduto molto. Infatti, oltre ad avere stanziato oltre 800.000 euro per la trasformazione in ciclovia della ex tratta ferroviaria, ha finanziato diversi altri progetti per imprese cicloturistiche e per la qualificazione di una serie di itinerari nel territorio per un ammontare di ulteriori 650.000 euro”.
“Questo ci consentirà di far scoprire la Valle del Belìce da una prospettiva unica e straordinaria – aggiunge il direttore del GAL, Alessandro La Grassa – nel silenzio della natura e lungo un percorso panoramico da decenni abbandonato”. Lungo la linea esistono delle vere e proprie opere d’arte, come il viadotto a sette arcate, ciascuna delle quali di 8 metri di luce sul torrente Modione. Il progetto di recupero e valorizzazione consentirà di renderlo fruibile e visitabile ad appassionati di bike e trekking.