Ormai da un po’ di anni hanno fatto ritorno in Sicilia le cicogne bianche. Il dato, che a prima vista potrebbe sembrare non troppo significativo, in realtà lo è molto, perché questi volatili, in passato, stavano per estinguersi dalla penisola italiana.
Piumaggio bianco e nero, becchi lunghi, zampe affusolate. La silhouette della cicogna bianca è davvero inconfondibile. Il ritorno di questi esemplari è stato possibile grazie a progetti di ricolonizzazione da parte della Lipu, iniziati già negli anni Ottanta. Nel nostro Paese è stato precursore il centro a Racconigi (in Piemonte), dedicato proprio alla reintroduzione delle cicogne bianche in Italia.
Sono nate lì le prime coppie, attraverso una strategia che consentiva di attirare individui in migrazione, con altri impossibilitati a volare. La specie, così, è iniziata a crescere, spostandosi anche in Calabria e in Sicilia. Le cicogne di questa specie sono uccelli migratori. Trascorrono l’inverno in Africa, ma emigrano verso l’Europa nei mesi primaverili. Nella nostra regione, di solito, arrivano nei primi di marzo.
Hanno nidificato, ad esempio, a Sambuca di Sicilia. Per questi volatili il paesaggio naturalistico e faunistico del lago Arancio costituisce un’ottima fonte di alimentazione e un luogo sicuro da predatori e cacciatori. Rappresenta, dunque, un habitat ideale per covare e fare nascere i piccoli. Ci sono condizioni climatiche favorevoli e gli esemplari possono cibarsi di una ricca varietà di anfibi, pesci e insetti.
Per anni la cicogna bianca è stata preda dei bracconieri e ha sofferto per la mancanza di siti in cui potersi riprodurre. Da tempo, però, le cose sono cambiate. Le coppie possono portare a compimento la riproduzione, con tre o quattro individui, anche perché utilizzano tralicci dell’energia elettrica per costruire i propri nidi. Nidi che possono raggiungere anche i due metri di diametro. Da Sambuca di Sicilia a Catania, passando per Gela. Le cicogne bianche amano la Sicilia e vengono decisamente ricambiate.