Dolce e speciale, con un sapore inconfondibile. È un’eccellenza siciliana così buona, da caratterizzare un intero territorio, al punto da chiamare i suoi abitanti “cipuddara”. Stiamo parlando della Cipolla Paglina di Castrofilippo, un prezioso Presidio Slow Food. A rendere speciale questo prodotto autenticamente Made in Sicily è, anzitutto, una caratteristica: è l’unica cipolla che non fa piangere. Fa sorridere, invece, grazie alla sua spiccata dolcezza. Può essere un’ottima occasione per visitare Castrofilippo, nell’Agrigentino, venendo a contatto con l’autentica Sicilia contadina, quella che ama la sua terra e le tradizioni.
Il comune di Castrofilippo, in provincia di Agrigento, è da sempre noto per la produzione della sua particolare varietà di cipolla, dolce e dalle dimensioni notevoli. La forma è cuoriforme o tondeggiante, il colore bianco-brunastro. Il peso va da 500 grammi a oltre 2 chili. Si pronuncia “Cipuddra“, ma si scrive “Cipudda”. Si tratta, infatti, di un fonema raro, detto “d cacuminale”. Un suono che si ottiene appoggiando la punta della lingua alla parte alta del palato (dal latino cacumen-cima). Le origini di questa cipolla sono antiche: se ne fa riferimento già nel Catasto Borbonico del 1844.
La raccolta a mano della Cipolla Paglina di Castrofilippo comincia dal mese di giugno, con le foglie ancora verdi. Va avanti fino ad agosto. Si trova fresca da giugno a settembre, mentre i cipollotti (“cipuddretti”) si trovano a marzo. Questa cipolla ha una bassa acidità, che irrita meno gli occhi durante il taglio: è per questo che non fa piangere. La sua dolcezza la rende un ingrediente indispensabile per alcune prelibatezze: la cipuddrata, la mpanata di cipuddra o la cipuddra a furnu. È deliziosa anche cruda, in insalata.