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Città più digitali d’Italia, due siciliane in classifica: ecco quali

La Sicilia torna protagonista nella classifica ICity Rank 2024, il prestigioso report annuale di FPA-Digital360 che valuta il livello di digitalizzazione dei capoluoghi italiani. Messina e Palermo si sono infatti posizionate nel gruppo delle città “altamente digitali”.

Messina fa un balzo in avanti avvicinandosi sempre di più alla piena maturità digitale. Anche Palermo conferma il suo posto nello stesso gruppo, dimostrando progressi costanti nell’adozione di tecnologie innovative e nella digitalizzazione dei servizi urbani.

La classifica, presentata durante l’evento FORUM PA Città, suddivide le città in cinque categorie basate su 39 indicatori: “full digital”, “altamente digitali”, “in transizione”, “ibride” e “in avvio”.

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Messina e Palermo figurano tra le 30 città che hanno superato almeno due degli indici principali con punteggi superiori a 75/100, consolidando il loro ruolo come punti di riferimento per il Sud Italia.

L’analisi si basa su tre dimensioni principali: digitalizzazione amministrativa, utilizzo dei social media e trasformazione dei servizi urbani, con l’obiettivo di misurare la capacità di integrare innovazione tecnologica nella vita quotidiana.

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Una crescita costante nel Mezzogiorno

Il report evidenzia un miglioramento generale dei capoluoghi del Sud Italia, riducendo il divario con le città del Nord. Nonostante nessuna città meridionale rientri tra le 8 “full digital” (Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia), il progresso del Sud Italia è evidente.

Messina, Palermo e Cagliari si distinguono per la loro capacità di integrare innovazione digitale nei servizi pubblici e nelle infrastrutture. In particolare, Messina si avvicina al gruppo di testa, con punteggi superiori ai 75/100 in due dimensioni e prossima a raggiungere lo stesso livello nella terza.

La spinta verso la digitalizzazione è stata favorita anche dai progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che hanno portato a un miglioramento significativo nell’indice “Amministrazioni digitali”.

Questo parametro, che misura la digitalizzazione di siti web e servizi online, ha registrato un aumento medio di 8 punti rispetto al 2023.

L’adozione di piattaforme nazionali e l’uso di app per cittadini sono alcuni degli strumenti che hanno contribuito a questi risultati. Il miglioramento è stato particolarmente evidente anche nel campo delle “Città connesse”, dove l’uso di reti di sensori e dispositivi intelligenti sta trasformando i servizi urbani.

Secondo il report, l’equilibrio tra grandi e piccoli centri sta cambiando: se da un lato le città metropolitane dominano, dall’altro si affacciano realtà medie e piccole in forte crescita, dimostrando che la trasformazione digitale non è esclusiva dei grandi centri urbani. La Sicilia, grazie a Messina e Palermo, si colloca in questa dinamica, dimostrando che il Mezzogiorno può essere un protagonista del cambiamento.

Sfide e opportunità per le città siciliane

Nonostante i progressi di Messina e Palermo, molte città siciliane affrontano ancora sfide significative. Catania, Ragusa e Siracusa sono classificate tra le città “in transizione”, con risultati discreti ma ancora lontani dai livelli di eccellenza. Enna, invece, si trova nel gruppo delle città “in avvio”, mostrando ritardi importanti nella trasformazione digitale. Queste realtà si confrontano con difficoltà strutturali che rallentano l’adozione di tecnologie innovative, ma hanno comunque intrapreso un percorso di miglioramento.

Le città siciliane che guidano il cambiamento, come Messina e Palermo, dimostrano che investimenti mirati e politiche innovative possono fare la differenza.

La sfida principale per i Comuni è trasformarsi in “responsive city”, utilizzando dati e tecnologie per migliorare processi decisionali e coinvolgimento cittadino, richiedendo anche un cambio di mentalità nella governance urbana.

Le città hanno un ruolo cruciale nella trasformazione digitale del Paese, con tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale che offrono opportunità per rendere i servizi più efficienti e immaginarne di nuovi, riducendo il divario con le realtà più avanzate.

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Redazione