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Claudio Domino, qual è la sua storia e perché è stato ucciso? La biografia del bimbo freddato all’età di 11 anni mentre giocava davanti la cartoleria dei suoi genitori nel quartiere San Lorenzo di Palermo. Come è morto, cosa si è scoperto, chi sono i colpevoli.

Claudio Domino

Claudio Domino è nato a Palermo l’8 gennaio del 1975. La mamma aveva una cartoleria in via Fattori, mentre il papà era un operario della SIP (l’odierna Telecom), ma avevano creato due società di pulizie. Una di queste si era aggiudicata un appalto per le pulizie dell’aula bunker, dove era in corso il maxiprocesso di Palermo.

Quando aveva appena 11 anni, Claudio è stato ucciso: la sera del 7 ottobre del 1986 stava passeggiando con un amico nel quartiere San Lorenzo. Un uomo è arrivato con una moto Kawasaki di grossa cilindrata e ha chiesto ai bimbi chi fosse Claudio Domino. Alla risposta del giovane, l’uomo ha tirato fuori una pistola 7,65 e, da meno di un metro di distanza, gli ha sparato in mezzo agli occhi, uccidendolo sul colpo.

Giovanni Bontate, durante il maxiprocesso , lesse un comunicato a nome di tutti i detenuti della sua cella, dichiarando l’estraneità all’omicidio che definì “un atto di barbarie”.

Le indagini

Tante le piste di indagine seguite per fare luce sull’efferato delitto. In origine si ipotizzò che Claudio fosse stato testimone involontario di un sequestro o di un omicidio. Il collaboratore di giustizia Salvatore Cancemi rivelò: “Subito dopo l’omicidio di Claudio Domino, Totò Riina riunì la Commissione… e ordinò che tutti noi dovevamo impegnarci a scoprire i colpevoli e punirli…”.

Claudio Domino

Claudio Domino

Secondo un altro collaboratore, Giovanbattista Ferrante, invece, Domino sarebbe stato ucciso perché testimone involontario di scambi di stupefacenti tra spacciatori: Ferrante aveva dichiarato di essere stato il killer di Salvatore Graffagnino, titolare del bar davanti al quale era avvenuto l’omicidio, che venne sequestrato un mese dopo e sotto tortura avrebbe ammesso di essere stato il mandante assoldando un tossicodipendente per uccidere il bambino.

L’ordine di uccidere Graffagnino, stando sempre alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, sarebbe arrivato da Giovanni Brusca, in quello che fu definito un assassinio “pedagogico“. In diverse occasioni la stampa e la televisione hanno trattato la vicenda della morte del piccolo Claudio.

Fatti recenti

In una puntata di Non è l’Arena dell’aprile del 2023, il pentito Gaspare Mutolo ha raccontato che, da indagini interne a Cosa nostra, si era scoperto che il bambino era stato ucciso perché aveva sorpreso la madre a baciarsi con Salvatore Graffagnino, poi ucciso prontamente dai mafiosi, una cosa che non avrebbe dovuto vedere e che avrebbe potuto riferire al padre. La donna, però, ha negato con fermezza questa versione, dicendo di non aver mai preso neanche un caffè con l’uomo e di aver pensato per molto tempo invece che il figlio avesse assistito a un duplice omicidio.

Nella stessa trasmissione anche l’ex magistrato Alfonso Sabella ha allontanato i sospetti da Cosa nostra mentre Antonio Ingroia e sempre Mutolo hanno dichiarato che Salvatore Graffagnino non c’entrava nulla con l’omicidio.

Sempre nel 2023, in occasione dell’anniversario della morte di Claudio Domino, la madre ha scritto un toccante messaggio rivolto al figlio: “Amore mio, carne della mia carne che ti hanno fatto. Con il cuore straziato dal dolore nel rivederti dentro una bara bianca con il cerotto per coprirti il buco che i tuoi assassini hanno fatto nel tuo bellissimo viso. Dico adesso tocca a te Stato trovare gli assassini di nostro figlio dopo 36 anni di lacrime e dolore. Non mi interessa niente se sono mafiosi, poliziotti deviati dello stato o chiunque essi siano. È arrivato il momento di sapere la verità chi ti ha ucciso chi sono i mandanti e perché? E sappiate che non avrò pietà, devono scontare la galera fino all’ultimo giorno della loro vita. Non li perdono neanche da morti ne loro ne chi ha saputo e a taciuto per tutti questi anni, vita mia che ti hanno fatto”.

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