Modi di dire tradizionali della Sicilia.
- I rimproveri dei nonni siciliani.
- Ci sono frasi che soltanto i nonni di una volta utilizzavano.
- Scopriamoli insieme a Nando Cimino.
I tempi sono davvero cambiati. Molti degli adulti di oggi, quando erano bambini, si sentivano rimproverare in modi che oggi non esistono più. Pensate ai nonni siciliani: quante ne dicevano, una volta, ai propri nipotini! Certo che, a sentirli oggi, questi ammonimenti suonano davvero particolari, ai limiti dell’incredibile. A rifletterci bene, però, sono semplicemente un’espressione della cultura di una volta e siamo certi del fatto che, anche chi da piccolo se li sentiva dire, adesso non può fare a meno di ricordarli con un piccolo sorriso.
Non mettiamo in dubbio che, ai tempi, non erano così belli da ascoltare, ma mettiamola così: si tratta di un viaggio nella tradizione della nostra bellissima isola. Nando Cimino ha selezionato per noi i più bei modi in cui ci rimproveravano i nonni siciliani: “Come tanti di voi – ci racconta – ne ho fatto le spese pure io nella mia infanzia ed ho ancora in mente alcune di queste frasi, chiamiamole di ammonimento, che mi piace ricordare e riproporre anche alla vostra attenzione. Voi quanti ne conoscete? Se vi fa piacere, suggeriteceli nei commenti!
Gli autentici rimproveri dei nonni siciliani
- Si t’ingagghiu ti dugnu di cozzu e cuddaru
- Si u’nnà finisci ti fazzu tastari a curria
- Comu arrivi a casa pigghiu u nerbu
- Un ti scantàri ca l’hai sarbati
- Oggi na passata di corpa un tà leva nuddu
- Viri ca mi sta scippannu di manu
- S’havi a perdiri u me nnomu si di ccà stasira un ti pistu
- Ti l’ha dari a levapilu
- Ti fazzu ‘nturciuniari comu na liama
- A scumpariri davanti a l’occhi miò
- Ti capuliassi tuttu.