Ci sono tesori di Sicilia nascosti, che soltanto pochi hanno il privilegio di conoscere. Tra questi, vi è sicuramente la Chiesa della Commenda di Polizzi Generosa, nel cuore delle Madonie. Fu l’ultima sede dell’Ordine Gerosolomitano che, come quello dei cavalieri Teutonici, si occupò prima della protezione dei pellegrini in Terra Santa e poi dell’assistenza agli ammalati. I Gerolosomitani arrivarono a Polizzi nel 1177 ed ebbero la prima sede nel Casal San Peri. Quando San Peri, intorno al 1450, si andò svuotando, si trasferirono nella parte bassa del paese, in posizione isolata. Lì costruirono la loro casa, adiacente alla preesistente Chiesa di S. Agostino, che restaurarono e arricchirono di arredi, ostensori, calici d’argento. La Commenda era la più ricca del priorato di Messina da cui dipendeva, possedeva case, feudi e un mulino. Oggi rimangono solo dei pittoreschi ruderi.
A darci una descrizione più completa di questo luogo è Nando Cimino, che ci spiega:
Lasciata l’autostrada A19 percorrendo la strada statale 643 che salendo da Scillato porta nel suggestivo borgo madonita di Polizzi Generosa, lanciando lo sguardo sulla propria destra prima di entrare in paese si scorgono, circondati dal verde, i ruderi della Chiesa della Commenda, antica costruzione risalente al 1177. La chiesa di proprietà del Sovrano Ordine Militare di Malta domina la sottostante vallata e fu una delle più ricche Commende dell’intero territorio siciliano alle dirette dipendenze del Gran Maestro.
La chiesa domina la vallata sottostante e fu l’ultima sede dell’Ordine Gerosolomitano dei Cavalieri di Malta; nato nel periodo delle crociate per liberare dall’Islam il Santo Sepolcro. La Commenda di Polizzi Generosa possedeva feudi, case ed anche un mulino; sobrio l’impianto architettonico in qualche maniera tutt’oggi ben distinguibile e con una bella torre campanaria ancora pressoché integra. Il luogo è facilmente accessibile e consente al visitatore di ritornare indietro nel tempo in quella Sicilia medievale ricca di storia, di intrighi, di congiure, di arte.