La Regione Sicilia tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.
Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a Roma Termini.
Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.
Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché
La tranche posta in
Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.
L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.
Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.
Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.
Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a scrivere al ministro Lupi per dichiarare il proprio dissenso a questa scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?
E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione, non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato” revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno, treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra le due Italie.
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